Perché e come due galli forcelli finirono in un fotomontaggio


Una storia d'altri tempi


Grande fu la delusione che mi prese quando dopo una lunga e logorante scarpinata notturna raggiunsi il regno del fagiano di monte, regno che trovai abbandonato e silente. Delusione per certi versi prevista dato l'inevitabile rumoroso crepitio del mio procedere sulla neve ghiacciata… Delusione attesa anche se, lo ricordo bene, in cuor mio, mentre faticosamente salivo avvicinandomi al limite della vegetazione arborea, qualche speranza rimaneva ancora... perché, ben si sa, la speranza è sempre dura a morire.


Quando, superato il bosco fitto, emersi allo scoperto al cospetto delle arene di canto, i già modesti rugolii e i già infrequenti soffi dei bei tetraonidi erano cessati del tutto e, nei dintorni anche meno prossimi,  non si scorgeva nemmeno un esemplare, nemmeno in alto, sulle punte dei larici, intento, come solitamente accade, a pizzicarne le gemme novelle. Il sole non era ancora sorto, l'ora era propizia, ma evidentemente i sempre vigili fagiani di monte, allarmati dal mio rumoroso sopraggiungere, erano volati via eclissandosi nelle macchie di mugo e di ontano verde. Qua e là, sulla coltre bianca che ancora celava gran parte dei cespugli di rododendro restavano le tracce dell'amore, delle “parate” d'amore, delle danze frenetiche e, forse, di qualche combattimento per il dominio dell'arena di canto. Restava qualche minuscola piuma e ben impresse le impronte delle zampe e delle ali premute sulla neve dei forcelli che dopo essersi confrontati avevano lasciato la radura.


Tutto questo accadeva molti anni fa, (trentacinque-quaranta?)... quando ero tenacemente impegnato nell'esplorazione degli angoli più remoti dei miei monti, i monti dell'Alta Valle, alla ricerca di nuovi scorci, di panorami sempre più ampi e diversi, di fiori alpestri e di fauna selvatica da immortalare fotograficamente e, perché no, talvolta pure pittoricamente.
In particolare l'“avventura” di cui racconto accadeva sul crinale tra la Val Piana e la zona di Fazzon e Val Baselga, sulla cresta a monte della cosiddetta Piramide dove i versanti si fanno ripidissimi (a ovest degradano verso i dirupi dei Crozi dei Meoti) e dove ai sentieri si sostituiscono antiche tracce difficilmente individuabili soprattutto con la neve, neve ancora molto presente in quel lontano mese di maggio.


Di quella primaverile impresa oltre al ricordo di una occasione mancata, mi rimanevano alcune diapositive (il digitale era di là da venire). Erano pochissime immagini: le orme della “parata nuziale” e alcune panoramiche tra le quali quella di un sole nascente che accarezzava con i suoi deboli raggi radenti la minuscola arena di canto innevata con le impronte del gallo forcello impresse in primo piano.




Parecchi anni dopo, non so dire quanti, con l'abbandono della fotografia analogica scansionai le mie migliori diapositive (con mio primitivo scanner “casalingo”) inserendole in un archivio digitale nuovo di zecca. Ritrovai così gli scatti di quella lontana escursione e, ricordando l'amara delusione di quella mattinata, pensai di poter supplire, in qualche modo, all'assenza del gallo forcello nella foto del “balz” appena illuminato dal sole.



Sì, ora finalmente potevo depositare nell'immagine panoramica, con un semplice “copia incolla”, i mancati protagonisti, quei fagiani di monte che, nella realtà si erano volatilizzati. Era sufficiente prelevarli da delle fotografie scattate in altre località e depositarli al posto giusto. Con un artificioso giochetto realizzai un fotomontaggio, un falso più o meno riuscito... una "costruzione" fotografica da non spacciare assolutamente come immagine reale…





Ora i due tetraonidi erano lì, nell'arena di canto, due piccole sagome scure nella neve, appena percettibili nel sole nascente. Una magra consolazione che non attenuava la memoria di una bruciante delusione. Una fotografia che descriveva, in qualche modo, quello che poteva essere stato e che non era stato… e che sicuramente non compensava l'amarezza di quella lontana mattinata.






Le foto sono anche in "Google Foto"

Nessun commento: