Primavera inoltrata nei boschi della Val di Sole

 

Una lunga escursione sui monti della valle ti regala sicuramente grandi emozioni, ma, per essere coinvolto emotivamente, ti puoi anche limitare anche ad una breve passeggiata nei dintorni del paese, passeggiata che, nel contempo, ti può anche permettere di fare qualche interessante scoperta. Ti può infatti quasi sempre regalare piacevoli sorprese, degli attimi avvincenti, ma lo fa, premiandoti, solo se se impari ad osservare con interesse e attenzione, se inizi a considerare anche le “piccole cose”, se riesci a guardare tutto ciò che ti circonda con l’animo predisposto allo stupore. Questo può accadere in ogni periodo dell’anno, ma soprattutto ora, in primavera, in questa stagione caratterizzata dal rapido mutare della fisionomia della valle. 



Ed è così che, conformandomi a quanto detto, anche quest’anno, più volte verso la fine di maggio e l’inizio di giugno, la mia voglia di “natura” tardo-primaverile ha sconfitto la pigrizia e mi ha spinto ad allontanarmi dal paese, ad inoltrarmi sulle stradine e sui sentieri che costeggiano o si inerpicano sui primi pendii della vallata: sulla stradina del Fil e quella del Forno con le mulattiere che le sovrastano, sui sentieri del Sant che salgono al Belvedere di Ossana, al Bosco Derniga e al Fontanel, sul Sentiero della Lec che sbuca in Val Piana


Camminare lentamente, sostare e osservare: questo il mio modo di procedere… Salgo al margine del prato dove inizia il bosco per poi inoltrarmi decisamente nel folto della selva. Avanzo con attenzione tra i grandi cespugli di ceduo e a seguire, poco più avanti, tra i maestosi alberi d’alto fusto e... osservo… osservo le latifoglie e le conifere, i grandi pioppi tremuli con la scorza ricamata di galli licheni, le lucidissime foglie di faggio appena spuntate e già bagnate dalla pioggia, il verde tenero dei noccioli, dei saliconi, delle betulle, gli arricciati germogli delle grandi felci…. 



Mi perdo incantato tra la rinata vegetazione del bosco. Procedo piano esplorando ogni angolo alla ricerca di forme, di composizioni e di nuovi colori, spesso arricchiti dalla pioggia o luccicanti al primo sole del mattino. Il bianco gocciolante dei fiori dell’acetosella e quello austero delle fragole, le tinte decise delle primule e delle viole nella luce che va e viene, il blu intenso della clematide e quello, al margine del bosco, di qualche genziana tra i cespi di mirtillo non ancora fioriti, gli ultimissimi, sparuti e scoloriti anemoni triloba dove la neve si è squagliata in ritardo... e soprattutto l’infinita gamma di verdi destinata ad uniformarsi con il sopraggiungere dell’estate. Nell’insieme una ricchezza di particolarità ambientali difficilmente riscontrabile in altri periodi dell’anno.

“Lascia di quanto in quanto i sentieri battuti e inoltrati per i boschi.

Troverai certo qualcosa che non hai mai visto prima.

Probabilmente si tratterà di una piccola cosa, ma non ignorarla.”

Alexander Graham Bell


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