Tempo volubile: un cielo completamente limpido non si è mai visto durante le ultime due settimane. Ai brevi momenti di quiete, con il sole che di tanto in tanto fora le nubi, seguono i piovaschi che si alternano a forti, brevi, acquazzoni. L’aria è umida, la terra sempre bagnata. Il pallido sole che talvolta appare in un cielo velato tenta di asciugare prati e boschi ma invano, di lì a poco ricompaiono nebbie e nuvoloni scuri e riprende a piovigginare, talora a diluviare. Con una simile incertezza meteorologica non è possibile avventurarsi in montagna e ci si deve accontentare di brevi camminate nei dintorni dei paesi usando l’ombrello a mo di bastone da passeggio.
Passeggiate che comunque mi conducono a scoprire i miei boschi in una veste nuova, ben diversa da quella delle soleggiate, siccitose settimane precedenti con erbe e muschi rinsecchiti, quasi in abito tardo autunnale. La pioggia ha rivitalizzato il sottobosco che in pochi giorni ha mutato radicalmente aspetto. Non più il pallido verde-giallino delle piante morenti ma un verde carico, vivido, reso ancora più nitido e brillante dalle gocce d’acqua che rivestono il sottobosco ormai ridestato da un lungo, afoso letargo.
Non è stagione di fiori, la primavera è solo un ricordo ma è comunque stimolante osservare e fotografare gli strani intrecci, le mescolanze, le forme e i verdi tutti diversi delle piantine, seppur sfiorite, di acetosella, fragola, anemone epatica, asperula, galium, clematide, lampone, mirtillo rosso e nero… Sono apparsi i primi, ancora rari, funghi di una stagione finora molto avara, totalmente improduttiva... Avanzo lentamente sul tappeto dei muschi, rinati al piede degli abeti, che riflette, bagnato com'è dalla pioggia insistente, i raggi del sole che di tanto in tanto filtrano tra le fronde delle roverelle, dei noccioli, dei faggi, dei sorbi… creando piccole isole luminose nell’oscurità del bosco.
E’ bello, soprattutto inusuale, camminare da soli, senza meta, tra gli alberi fradici, nel silenzio del bosco lavato dalla pioggia… nel silenzio rotto solo dallo squittire dello scoiattolo in fuga o dal rauco avvertimento della ghiandaia e della nocciolaia… è bello camminare nella nebbia, nel fitto della selva, con i raggi del sole che talvolta dardeggiano tra le alte colonne degli abeti… camminare tra morbidi, profumati, brillanti muschi sotto una leggera pioggerella… E’ bello camminare… nel bosco dopo la pioggia......
Guarda tutte le fotografie in Google Foto
1 commento:
Senza parola,desidero arrivi l'autunno presto...
NatanFalco
Posta un commento