Fine dicembre. La neve, tanto invocata, non era ancora
arrivata. Non era un fatto eccezionale. Anche in passato Natale non era sempre stato
un “bianco Natale”. L’assenza di
precipitazioni perdurava però da più di due mesi ed era accompagnata da temperature
particolarmente miti soprattutto in quota. La prima misera, ma veramente misera
nevicata sulla valle si sarebbe vista solo con l’inizio del nuovo anno.
Tutto
era gelato, anche il rumore (Jules Verne) |
La totale assenza di neve mi consentiva di scarpinare come
durante la bella stagione per stradine e sentieri nei dintorno del paese alla
ricerca di scorci in grado di rompere la monotonia dello squallido, opaco, bruno e
brullo paesaggio tardo autunnale.
Tra la Poia e il Fil, lungo il canalone selvoso del torrente
Vermigliana, in inverno non si vede quasi mai il sole e la temperatura sale
raramente sopra lo zero. L’aerosol e l’umidità dell’aria si condensano rapidamente
in minuscole formazioni di ghiaccio donando al paesaggio un incantevole
aspetto.
I massi nel letto del torrente sono ricoperti da un sottile velo bianco
così come la sabbia e i ciottoli sulla riva. Sugli argini le erbe secche, i
lunghi steli rigidi, i fitti cespugli sono interamente avvolti da acuminati
cristalli di ghiaccio creando un fantastico, gelido fondale al freddo fluire
delle acque. Brina e galaverna ammantano magicamente l’intero fondovalle lungo
il torrente Vermigliana parzialmente ghiacciato.
Il sole emerge per pochi istanti dalle creste dei monti e si affaccia sulla piccola radura tra gli abeti nei pressi del torrente. Magici raggi luminosi che donano vita, per pochi istanti, alle spente trasparenze dei cristalli di ghiaccio sbocciati sulle erbe e sugli steli rinsecchiti. A poco a poco mille minuscole luci colorate si accendono e brillano nella radura… Poi tutto lentamente si spegne, i bagliori svaniscono, il sole scompare dietro gli alberi e calano le ombre di sempre.
Il sole emerge per pochi istanti dalle creste dei monti e si affaccia sulla piccola radura tra gli abeti nei pressi del torrente. Magici raggi luminosi che donano vita, per pochi istanti, alle spente trasparenze dei cristalli di ghiaccio sbocciati sulle erbe e sugli steli rinsecchiti. A poco a poco mille minuscole luci colorate si accendono e brillano nella radura… Poi tutto lentamente si spegne, i bagliori svaniscono, il sole scompare dietro gli alberi e calano le ombre di sempre.
Tutto è silenzio, tutto è immobile nel gelo di questo interminabile autunno. Nella penombra si ode solo il lieve brusio dello scorrere dell’acqua tra i ghiacci e le rocce. Non spira un alito di vento. I salici con i lunghi sottili rami di cristallo rivolti al cielo sembrano invocare la neve. Solo con la neve, coperti dal suo bianco mantello, potranno finalmente abbandonarsi al lungo sonno invernale.
Il colore della primavera è nei fiori; il colore dell’inverno è nella fantasia |
Guarda tutte le fotografie in Google Foto
Pentax K5 - obiettivo Pentax 100 mm f 2.8 macro
Nessun commento:
Posta un commento