A Malga Saline

Escursione ricognitiva nei territori dei cervi in amore.



Cervi che non si incontrano... o quasi...
Alle prime luci del giorno ci imbattiamo in uno stupendo robusto maschio dall'ampio “trofeo” ramificato che però subito si inoltra nel buio del lariceto di Marassina. Poco dopo osserviamo sfrecciare un piccolo branco di femmine che immediatamente scompaiono alla vista nel folto del bosco.
Tutto qui, senza alcuna opportunità di riprese fotografiche. Alla faccia del cordiale escursionista di Pejo, incontrato tempo fa sulle pendici delle Mandriole, che ci aveva descritto questi luoghi come l'eden dei cervi in amore.
In realtà qualche altro cervo c'era. Cervi rintanati nei ripidi boschi lungo il sentiero che da malga Saline porta al Lagostel. Bramiti rabbiosi provenienti dal margine di un nudo canalone ai quali rispondeva il mugghio più modesto e lamentoso degli esemplari nascosti sul bordo opposto. Vana l'attesa … del tutto infruttuosa... nessun cervo è uscito allo scoperto lasciando il suo sicuro rifugio. Solo una minuscola viperetta, nata da poco, si è voluta presentare accarezzandomi rapida gli scarponi.

Comunque bello il giro ad anello che da Pejo Paese mi ha condotto con l'amico di sempre a Malga Saline e poi fino ai radi lariceti e alle alte praterie del Lagostel.
E' ancora buio quando, lasciata l'auto, nel grande parcheggio di Pejo, ci inoltriamo per la stradina che porta a Malga Talè.
Dal versante opposto della Val di La Mare, il versante delle malghe Bolche, Levi e Verdiniana, giunge un coro ininterrotto di bramiti. Probabilmente è quella la zona di maggiore concentrazione del cervo in Val di Pejo.
Nell'oscurità seguiamo il chiarore dai fari di un'auto che risale lentamente le pendici verso le malghe. Probabilmente è il cacciatore che ai margini del Parco ha sicuramente buon gioco. Nei territori di confine, è più semplice ottenere buoni risultati dando soddisfazione alla propria passione venatoria o per per meglio dire ai propri primordiali impulsi venatori.
Albeggia e ragionando sommessamente su caccia e cacciatori, proseguiamo il cammino deviando per la stradina che sale ripida verso Marassina e in breve raggiungiamo un'ampia radura costellata di antichi masi, alcuni ristrutturati e adibiti a ben altra funzione rispetto a quella originaria. Ed è qui che intravediamo il bel cervo maschio che subito però scompare nel bosco.
Per tracce risaliamo faticosamente l'erto pascolo fino a raggiungere la stradina pianeggiante che porta a Malgamare. La percorriamo per un breve tratto al contrario, verso Pejo, fino a intercettare la strada che conduce a Malga Saline.
Ormai si è fatto giorno e salendo verso la malga ammiriamo estasiati il fondale di guglie dolomitiche azzurrognole che emergono dalle quinte boscose dei versanti della valle. Stupendi profili di monti e cime lontane.... Così la delusione per il mancato incontro con i cervi in amore è in parte attenuata dal bel panorama che da quassù possiamo osservare.
Decidiamo di proseguire verso il Lagostel perché "non si sa mai", un emozionante incontro è pur sempre possibile. Molti i bramiti lungo il sentiero ma gli animali si sono ormai rintanati nel folto del bosco e non hanno nessuna intenzione di farsi ammirare.
In questa zona durante la primavera dello scorso anno osservammo e fotografammo alcuni camosci. Ora dei camosci nemmeno l'ombra...
Un po' delusi facciamo ritorno a Malga Saline e subito discendiamo verso Pejo Paese seguendo la strada che conduce alla chiesetta di S. Rocco appena sopra il paese.
Infine, che dire? Bella escursione, bella e salutare camminata, bel panorama, una mattinata tutto sommato ben spesa anche se la aspettative erano ben altre...



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