Durante la notte è nuovamente nevicato. Altra neve si è sovrapposta a quella che da tempo copre la valle. Si è aggiunta stendendosi ovunque in uno strato molto sottile, una patina di soli pochissimi centimetri, una bianca tovaglia sulla neve che già copriva il terreno ma pure un rinnovato ornamento sui rami e i sui rametti di ogni albero, di ogni cespuglio, a delinearne le sagome, a bordarne gli scuri contorni...
Paesaggio
trasfigurato, spruzzato di bianco. Bianco dappertutto, bianco di
grande impatto visivo soprattutto nel bosco, sugli abeti e sui larici
dove il candore della neve era scomparso, liquefatto da parecchio
tempo. Un regalo... un regalo bello ma effimero, di breve durata. Una
bellezza destinata a durare poco, destinata a squagliarsi rapidamente
al tepore dei primi raggi del sole.
La foglia autunnale di betulla o di sorbo, ancora appesa al
ramo, rinsecchita e baciata da minuscoli fiocchi, il piccolo abete
che occhieggia emergendo appena dal morbido manto, le gemme già
turgide del sambuco (presagio di primavera), il biancore dei fiocchi
intrappolati nelle scure rugosità della corteccia dei larici...
candelotti di ghiaccio traslucidi appena velati di bianco, rametti
imbiancati di nocciolo con le infiorescenze coperte di vitrei
cristalli, arbusti di salicone con la corteccia strappata dal
cervo…. e soprattutto i fondali di conifere, compattamente ben
allineate, alte e buie ma candidamente incappucciate…
Il mio
procedere sulla stradina del Fil è lento, accompagnato dalla
costante considerazione per ciò che mi circonda, ritardato
dall’interesse per i dettagli e dalla continua ricerca del “bello”
e del “nuovo” che il leggero posarsi notturno dei fiocchi
sulla vegetazione ha qua e là originato. E’ un avanzare
accompagnato anche dalla soddisfazione, dalla gratificazione, che mi regalano le riprese fotografiche di ciò che, di tanto in tanto, mi ha
particolarmente attratto.
Il tutto in un’atmosfera di grande
serenità. I rumori limati, l'uniformità del paesaggio in
chiaroscuro, l'assenza di colori forti e vivaci, l'ambiente
levigato, candidamente ripulito dal sottile e soffice strato di neve
fresca, mi comunicano una sensazione di quiete, mi incutono una
grande tranquillità. E questa è una buona cosa che mi aiuta a
allentare i leggeri sintomi da stress da pandemia che iniziano ad
affliggermi.
Altre foto in “Google Foto”
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