Le fotografie qui proposte assieme a quelle depositate in Google Foto (70) sono frutto delle mie prime uscite dopo l'inverno, al mio ritorno in Val di Sole...
...sono frammenti di natura primaverile, ritagli d'aprile, immagini di paesaggi e di ambienti silvestri o incolti più o meno estesi, di microcosmi molto diversi tra di loro... Sono “scampoli” di primavera arricchiti talvolta dalla pioggia, dal vento e dal sole. Sono immagini riprese in una stagione che, non consentendomi, vista la neve ancora bassa, “imprese” eclatanti sui monti della valle, mi ha regalato comunque, rimanendo sul fondovalle, degli aspetti panoramici e naturalistici interessanti, talora inusuali, e in ogni caso sempre apprezzabili.
Una lunga escursione in quota offre sicuramente maggiori opportunità sia fotografiche che di racconto o di cronaca, ma, per ora ci si deve accontentare... ci si deve limitare a delle passeggiate, a delle semplici e brevi passeggiate che quasi sempre donano comunque piacevoli sorprese, interessanti scoperte, in grado di coinvolgerci emotivamente. Naturalmente tutto questo solo se si riesce a guardare ciò che si incrocia con l’animo predisposto allo stupore, se si è imparato ad osservare con interesse e attenzione considerando anche le “piccole cose” che via via si incontrano sul nostro cammino.
E' bene quindi avanzare piano, lentamente, guardarsi attorno, osservare con meticolosità, fermarsi spesso... cercando di cogliere le particolarità, le inusualità offerte dall'ambiente primaverile, prestando in particolare grande attenzione alle minuzie, alle piccole cose, che, apparentemente insignificanti, nascondono in molti casi una ricchezza naturalistica (e perché no anche fotografica) davvero portentosa...
...una ricchezza impossibile da riscontrare in altri periodi dell’anno: un filo d'erba luccicante, un fiore bagnato, una farfalla che asciuga e riscalda le ali al primo sole, del muschio grondante, dalle cortecce e dai licheni fradici, delle gocce che brillano sui rami spogli, sulle gemme e sulle minuscole e tenere foglioline primaverili, il bianco gocciolante dei fiori dell’acetosella e quello più austero delle fragole, le tinte decise delle primule e delle viole nella luce che va e viene, i cespi di mirtillo non ancora fioriti, gli ultimissimi, sparuti e scoloriti anemoni triloba dove la neve si è squagliata in ritardo... e soprattutto l’infinita gamma di verdi destinata ad uniformarsi con il sopraggiungere dell’estate...
Questo ciò che la natura, che riprende a vivere dopo il letargo invernale, ci regala. Paesaggi inusuali, di breve durata, tenuemente dipinti ad acquarello... immagini inconsuete e sorprendenti dei più disparati microambienti, talvolta arricchiti dall'acqua della notte e/o risplendenti nel sole del mattino.
Immagini che ho provato ad immortalare, scatto dopo scatto, cercando di “cogliere “l'attimo”... “l'attimo giusto”, quello con la “giusta” composizione, con la “giusta” luce, con lo sfondo “giusto”... … ma non è stato sempre facile e i risultati sono stati spesso al di sotto delle aspettative. Non sempre le fotografie restituiscono la bellezza di ciò che si è visto, l'incanto dell'osservazione dal vivo, l'emozione dell'esplorazione diretta... di quello che in realtà conta veramente.
“Lascia di quanto in quanto i sentieri battuti e inoltrati per i boschi.
Troverai certo qualcosa che non hai mai visto prima.
Probabilmente si tratterà di una piccola cosa, ma non ignorarla.”
Alexander Graham Bell
Trovi tutte le foto in “Google Foto”
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