E’ primavera inoltrata in Val di Strino. Sui pascoli più bassi l’erba è già alta e in quota, su verso la cima Redival, l’ultima neve si sta velocemente squagliando. Mancano poche settimane all’ alpeggio e con la riapertura della malga ritorneranno il casaro, i pastori e le mucche a brucare le buone erbe della valle.
La mattinata promette bene, il cielo è limpido, l’aria frizzante. Salgo lentamente contemplando il panorama che a poco a poco si apre sulla valle. Di tanto in tanto un breve pausa: mi attardo a fotografare qualche fiore primaverile, luccicante di rugiada, lungo il rio che scorre a fianco della strada sterrata. I primi raggi del sole rischiarano, a poco a poco, il bosco soprastante dando vita a singolari effetti di luce, tra i larici che iniziano finalmente a coprirsi di verde. Il fischio acuto della marmotta mi sorprende all’improvviso facendomi sobbalzare.
La Val di Strino è il regno delle marmotte, sono numerosissime e
con un po’ di pazienza e di attenzione si possono osservare da vicino. Superata
la malga mi apposto su di un lieve pendio, nei pressi di alcune tane, e attendo
con la reflex pronta a riprendere. Di lì a poco compare la prima timorosa, giovane
marmotta che controlla la situazione facendo emergere, dal suo pertugio, la sola testolina. Poco dopo spuntano altre marmotte, di diverse età, che osservano curiose
e controllano la presenza estranea. Inizialmente prudenti, prendono
gradualmente confidenza e le più coraggiose iniziano ad allontanarsi dal
rifugio brucando qualche stelo d’erba. Il periodo degli amori deve essersi
concluso. Non è più possibile assistere ai giochi, agli scontri incruenti, agli
inseguimenti tipici delle prime settimane dopo il risveglio dal letargo
invernale. Tutto è più tranquillo… all’inizio di luglio ci saranno i nuovi
nati.
Compare all’improvviso anche il raro merlo dal collare intento a catturare la sue piccole prede, becchettando tra le erbe del pascolo.
E’ meglio rientrare perché il tempo sta velocemente
cambiando: nuvoloni scuri coprono velocemente il cielo minacciando un
acquazzone. Rimane solo il tempo per qualche scatto panoramico sullo sfondo delle
cime del Gruppo Presanella che si stagliano dirimpetto alla val di Strino. Ma mi
rimane anche il tempo per una breve
sosta per raccogliere qualche cespo di radicchio dell’orso lungo la strada del
ritorno.
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