Il fiore di Sant'Anna









Passeggiando in piena estate sulle sponde dei torrenti o scarpinando sui versanti della valle lungo le pietraie o accanto alle macerie di vecchi baiti, masi, malghe ma anche presso le rovine delle fortificazioni della grande guerra ci si imbatte frequentemente in estese macchie fiorite di epilobio.



Soprattutto di epilobium angustifolium che cresce numeroso, alto e vigoroso sui detriti, tra sabbie, pietre e ghiaioni.
E’ pianta frugale l'epilobio, colonizzatrice dei terreni minerali, dei terreni percorsi dall’incendio o soggetti a frane e smottamenti. E' anche pianta igrofila, amante delle sabbiose e umide sponde dei corsi d'acqua ma è pure pianta che non disdegna del tutto suoli fertili e profondi. Solitamente fiorisce durante gli ultimi giorni di luglio o all'inizio di agosto e per questo motivo è chiamato fiore di Sant'Anna, la santa che si festeggia per l'appunto in questo periodo.

Nel cuore dell'estate i prati e i boschi dell'alta valle hanno ormai assunto una uniforme, intensa tonalità verde e hanno smarrito del tutto le policrome, tenui tinte primaverili. In questo periodo le delicate colorazioni pastello del fogliame e dell'erba e le macchie di vivido colore dei fiori appena sbocciati sono solo un lontano ricordo. Con l'avanzare dell'estate quasi tutte le piante sono sfiorite ma non l'epilobio che nel frattempo è cresciuto alto e robusto e solo ora può aprire le sue infiorescenze coloratissime all'andirivieni delle api e degli altri numerosissimi insetti volanti. I suoi fiori ravvivano così, con ampie zone di colore fucsia, la verdastra monotonia del paesaggio di mezza estate ormai quasi del tutto privo di altri vivaci colori.



Il bel groviglio di forti steli di epilobio, spuntati nella boscaglia, nel pascolo, in riva al torrente si fa ammirare da lontano per l'intensa tonalità del colore e sembra quasi non gradire che le sue alte infiorescenze vengano osservate più da vicino, sembra quasi non avere altro da aggiungere al fascino dell'insieme... Ma così non è. I fiorellini dell'epilobio sull'infiorescenza piramidale all'apice del fusto coperto di foglie lanceolate, simili a quelle dell'oleandro, vanno osservati anche da vicino... solo così rivelano tutta la loro fragile bellezza...




Quattro petali ampi, leggeri, quasi trasparenti in controluce, solitamente di colore fucsia ma anche rosa, rosso porpora o viola, più o meno bilobati e quattro sepali dello stesso colore quasi fossero altri quattro petali ma meno fragili, più sottili e allungati... otto lunghi stami dal lungo filamento bianco e il pistillo con lo stimma simile a un minuscolo polpo biancastro... Belli... ma per coglierne a pieno la bellezza i fiori dell'epilobio vanno proprio guardati singolarmente e da breve distanza...



Pentax K5 con 100 mm f2.8 macro


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