Non era lì che volevo di
andare...
Primi giorni di ottobre. Iniziava appena, appena a schiarire... Mi trovavo sulla stradina che porta a malga Giumela, sul versante che degrada ripido verso il Lago del Palù. Ero salito nel buio della notte dal Fontanino
di Pejo dove avevo parcheggiato la macchina. Volevo raggiungere i
pascoli alti delle Mandriole per osservare i cervi in amore ed
ascoltare i loro ardenti bramiti. Il cielo era coperto, non una stella e alle primissime luci dell'alba si intravedevano solo
nuvoloni minacciosi e carichi di pioggia. In lontananza, verso le estreme propaggini montuose della Val del Monte, emergevano, tra le nebbie scure, la cresta
innevata dell'Ercavallo e quella che sembrava essere la cima del Corno dei Tre Signori. Le luci dei
fari sul coronamento della diga si specchiavano nel lago tremolando spettrali
sulle acque increspate dalla forte brezza del mattino. C'era
aria di bufera, di temporale fuori stagione o almeno così mi sembrava,
impressionato com'ero, dall'anomala oscurità e dallo sciacquio
che saliva sempre più intenso dal bacino sottostante. No, forse era
meglio rinunciare, era meglio non rischiare...
Peccato! Il periodo del bramito del cervo è così breve, sono pochi giorni
da sfruttare per fissare qualche ricordo e qualche bella immagine. Meglio rientrare... Ero molto indeciso ma... ci saranno altre occasioni, pensai e rassegnato, anche se non del tutto convinto, ritornai sui miei passi...
Sulla via del ritorno
inaspettatamente il cielo inizia a schiarire, le nubi qua e là si
aprono, il tempo migliora. Ormai è troppo tardi per risalire alle Mandriole ma non per scegliere una meta più abbordabile,
raggiungibile in poco tempo... vada per i pascoli di
Malga Frattasecca Alta dove altre volte mi era capitato di osservare
non solo alcuni cervi ma anche qualche camoscio e capriolo.
Lascio l'auto sotto Malga Frattasecca Bassa e imbocco la strada militare che
porta verso le fortificazioni di Frattasecca, la Val dei Orsi e il "Senter dei Todeschi” e mi
avvio rincuorato e pieno di speranza. Salgo rapidamente ma... non si arriva mai... Strada lunga,
lunga... si avanza, si cammina e si cammina e non si sale. La
pendenza che caratterzza tutte le belle strade militari costruite
dagli austriaci prima e durante la grande guerra è veramente minima. Sono strade realizzate a
regola d'arte che ancora oggi si conservano ottimamente ma non certo
adatte per chi ha fretta, per chi deve procedere velocemente...
perchè il sole è già alto e i cervi non aspettano... Finalmente
raggiungo il quarto tornante e devio per un centinaio di metri sulla
stradina che porta al pascolo della malga di Frattasecca Alta.
Avanzo
con cautela, senza far rumore, pieno di speranza... Speranza vana
purtroppo, nessun selvatico è al pascolo. Probabilmente è troppo tardi... il sole è già alto... Oggi butta proprio male... Mi accontento del bel
panorama, dello spettacolo del sole che emerge dalle creste della ValComasine e che gioca a nascondino con le nubi ancora dense e scure. Mi godo
la vista dello sperone roccioso della Val Comiciolo su cui
lontanissima, appena percettibile, volteggia un'aquila. Osservo
dall'alto il forte Barbadifior che spicca chiaro tra le ombre del fondovalle. Assisto al roteare della poiana tra bosco e pascolo. Mi godo i
giochi di luci e di ombre e a poco a poco la delusione si attenua. La delusione di una giornata nata
male ma che tutto sommato non si è poi rivelata così negativa.
Le malghe Di Frattasecca Bassa e Alta, dette anche malghe di Termenago di Sotto e di Sopra, sono di
proprietà dell'ASUC (Amministrazione Separata dei beni di Uso
Civico) di Termengo, frazione del Comune di Pellizzano pur essendo
interamente circondate dal comune di Pejo.
La malga Bassa, recentemente ristrutturata, si trova poco più di un
chilometro da Pejo Terme sulla strada che porta al Fontanino. Da
tempo non è più monticata ed è adibita a ristorante. Il pascolo è
stato trasformato in area attrezzata per picnic.
La Malga Alta,
abbandonata alla fine degli anni '60 è ormai ridotta ad un misero
rudere. Il suo pascolo è attraversato da un sentierino che si collega
a quello proveniente dal fondovalle, al sentiero del “Percorso dellaGrande Guerra” che tocca il Forte Barbadifior e sale
verso le trincee e i bunker di Frattasecca dopo aver attraversato la strada che va al Fontanino e, per l'appunto, il pascolo di Malga Frattasecca Alta.
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