Sulle alte praterie della Val del Monte...

...nel Parco Nazionale dello Stelvio



Mentre in un vicino sito, sempre nel bel Parco, settore trentino, si iniziano i lavori per innalzare gli impianti di innevamento artificiale delle piste da sci fino a quota 3000, scavando e interrando cavi e tubature varie (così riferiscono in pompa magna i TG regionali) per il diletto degli amanti del luna park dello sci da discesa ma soprattutto per la gioia di impiantisti con annessi e connessi... qui in Val del Monte regna una pace assoluta. Sono lontanissimi i tempi in cui nella zona si lavorava alacremente per la costruzione della diga del Palù. Attualmente il lago artificiale così creato è una importante fonte rinnovabile di energia pulita e tutto sommato contribuisce anche ad arricchire, ad ammorbidire, con le sue limpide acque, un paesaggio alpestre fin troppo aspro.
Ora, all'inizio di settembre, a monte del lago, sul versante sinistro della Val del Monte tutto è silenzio...


...dai pascoli più bassi giunge solo lo scampanellio dei bovini ormai prossimi ad abbandonare le malghe per rientrare nelle loro stalle di fondovalle. Rari gli incontri non solo con gli escursionisti più ardimentosi ma anche con i semplici gitanti, quelli che si accontentano di raggiungere le sponde del lago per consumare uno spuntino in compagnia e godere dell'aria fine e del bel panorama. Sì, settembre è ormai proprio arrivato...




...e l'autunno è ormai alla porta... Presto la neve potrebbe imbiancare le cime del Parco e il freddo della notte iniziare a riscaldare i colori del bosco... E presto risuonerà il bramito del cervo in amore... molto presto...
E' giunto quindi anche quest'anno il momento di salire sui versanti alti delle Mandriole per osservare i branchi di cervi che solitamente pascolano lassù, oltre il limite della vegetazione arborea.





Vorrei raggiungere le estese, alte praterie del monte prima che il sole le illumini ma ho calcolato male i tempi di percorrenza. Mi sono illuso e non ho considerato che gli anni passano e che oggi il mio passo, i miei tempi di salita non sono più quelli di ieri...



Il sole è ormai troppo alto quando emergo dal bosco muovendomi con circospezione tra gli ultimi radi larici. Troppa luce e forse anche troppo rumore... i cervi già mi hanno individuato. Basta un luccichi, un riflesso, un brusco movimento, lo scricchiolio di un rametto spezzato, un alito di vento nella direzione sbagliata, per allarmare questi timidi animali che subito iniziano più o meno velocemente a dirigersi verso le boscaglie più fitte e impenetrabili.







Posso solo assistere con una certa emozione alla fuga del minuscolo branco, alcune femmine con due piccoli dell'anno...




Ora non mi resta che attendere cercando di mimetizzarmi tra le alte erbe e i bassi cespugli... ma ormai il sole è troppo alto... Solo nel periodo degli amori aumentano le probabilità di riuscire ad osservare questi animali in pieno giorno. Ma mancano ancora molti giorni prima che il maschio, lasciato i suo remoto rifugio si avvicini alle femmine riunendole per dar vita ad un intoccabile harem.






Aspetto e mi godo la vista di un gheppio che dal fondovalle sale lentamente, con ampie volute, sullo sfondo della piccola Val Pudria, gioiello del versante opposto.  Sale fino a volare sulla mia verticale per scomparire poi lateralmente tra le cime dei larici.






Nel frattempo è comparso un secondo gruppetto di cervi. E' più lontano, più in alto e già mi ha individuato, distratto e intento com'ero a seguire l'ascesa del gheppio... ma stranamente gli ungulati non sembrano particolarmente allarmati.





Sono femmine e giovani maschi (fusoni) che spesso si aggregano ai branchi femminili. Pascolano ancora per qualche minuto poi all'improvviso discendono, tagliando obliquamente il versante per nascondersi infine nel lariceto sottostante.






So che ormai è inutilr trattenersi oltre ma siccome “non si sa mai” non mi rassegno e pur annoiandomi aspetto ancora, contando i minuti... Attesa vana...






Poi una nocciolaia si posa sui rami rinsecchiti di un vicino larice. Solo pochi istanti... mi individua e vola via. Visione di un solo attimo ma comunque emozionante.






Discendo a valle e strada facendo mi intrattengo con l'anziano malgaro che mi aggiorna sulle località popolate dagli stambecchi. Troppo lontane per i miei stanchi mezzi ma forse, chissà... Poi incontro gli ultimissimi visitatori del Parco che salgono verso il lago...






...Salve!... Buongiorno! Ma la mia mente sta fantasticando ed è già concentrata sulla prossima salita che, con un po' di fortuna e se le condizioni del tempo saranno favorevoli, mi potrà sicuramente regalare uno spettacolo indimenticabile, lo spettacolo dei cervi in amore.



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