Nostalgia della neve


A Natale un tempo c'era sempre la neve. Adesso non c'è quasi mai. Questa è la differenza tra il Natale di “allora” e quello di “oggi”. Oggi la neve a Natale si vede proprio raramente. A Natale la carenza di neve è ormai una costante, è quasi la regola (fatta salva qualche eccezione che sembra messa lì per confermare la regola).




Un tempo la neve durante il periodo natalizio arrivava sempre puntuale. Era la neve che tutto copriva e nascondeva, la neve che puliva, che smorzava voci e rumori, era la neve che incantava e che ora non può più incantare perché non c'è. La sola neve che ora si contempla durante le feste natalizie è quella che adorna con fiocchi di cotone idrofilo o di polistirolo le vetrine dei negozi, è quella di gesso o di farina o chissà di cos'altro che imbianca i presepi in bella mostra lungo le vie del paese, è quella che compare ben pitturata sui calendari dell'avvento con le porticine da aprire di giorno in giorno e sui biglietti benauguranti per il nuovo anno. Questa è la sola neve che ci rimane.



Non è neve vera è solo una sua più o meno realistica rappresentazione. Una raffigurazione... quasi per commemorare il bel paesaggio innevato al tempo in cui gli inverni erano veri inverni, al tempo in cui la neve non mancava mai... Solo magiche immagini di un passato che sembra perso per sempre. Solo rievocazione, solo nostalgia... nostalgia che si materializza nelle descrizioni figurate di un bianco Natale che non esiste più, descrizioni sparse in mille modi  nei paesi della mia valle...
Così scriveva Isabella Bossi Fedrigotti in un suo articolo sul Corriere della Sera riferendosi alla nostalgia della neve nelle città senza neve:
<<Vedremo mai più la neve nelle nostre città? Neve che pulisce, che nasconde, che rasserena anche la più gelida e meno accogliente delle metropoli? Potremo mai più camminare su un tappeto silenzioso, affondando leggermente con i piedi nel bianco scintillante, mentre dal cielo continuano a cadere, in disordine vorticoso, i fiocchi che si posano sugli alberi, sui rami, sulle lanterne, sulle spalle e sui capelli? Torneremo mai più ad ammirare la faccia benigna dell’inverno che ci riversa addosso nevicate vere, anche pungenti, anche sospinte da soffio violento, o ci dovremo per sempre accontentare della finta neve di cotone incollata alle vetrine natalizie, melanconica testimonianza della nostra nostalgia? ... ...





... Adesso, per qualche misterioso castigo di Dio, evidentemente in collera con noi, il massimo che ci viene concesso nelle nostre lugubri città invernali, è una breve nevicata che poco dopo diventa pioggia, e il bianco delle strade subito si trasforma in sporca fanghiglia che i passanti maledicono, e quello dei tetti presto si macchia di fumo nero per precipitare poi a terra in triste massa bagnata... ...>>





Nell'articolo di qualche anno fa si parla della carenza di neve nelle città, nelle metropoli ma ormai la mancanza di neve si fa sentire anche nelle nostre vallate alpine, almeno in autunno e all'inizio dell'inverno.
In Val di Sole durante il periodo natalizio non c'era la minima traccia di neve. Così è stato quest'anno come lo era stato l'anno scorso e come lo fu in molti degli ultimi anni.




Ed eccomi quindi in Val di Sole a vagare solitario sul fondovalle, per stradine e sentieri ancora polverosi tra prati brunastri e boschi lugubri cercando invano di cogliere un panorama o uno scorcio minimamente accattivante. Nulla. La valle, anche a mezzogiorno, quando il sole la illumina per bene, è triste, scialba nei suoi colori opachi e smorti. Manca la neve... quella neve che rischiara il paesaggio invernale, lo ravviva, lo caratterizza rendendolo attraente, unico e speciale.




Cammino, attratto dai pochi, rari pittoreschi dettagli che questa alterata natura riesce, nonostante tutto, ad offrirmi. I rossi frutti del sorbo degli uccellatori e della rosa canina, qualche sparuta foglia secca in bella mostra sui rami nudi dell'ontano bianco, un filo d'erba ancora verde che affiora dal ghiaccio, un masso gelato nel torrente, un lichene e una corteccia coperti di minuscoli cristalli brina... Brina rara, quasi introvabile durante questi giorni di fine anno troppo freddi e secchi...



Manca la neve, e c'è ben poco da contemplare... ma c'è sicuramente molto su cui riflettere...
Ricordo e rivivo i lontani tempi della mia infanzia, della mia giovinezza quando la valle a Natale era sempre bianca, quando le stagioni erano le “stagioni” e l'inverno era un vero ”inverno”, quando il freddo ci accompagnava nella giusta dose e la neve cadeva abbondante dal cielo basso, statico e plumbeo e a fine nevicata il sole squarciava rapido le nubi illuminando uno scenario candido sotto un cielo nuovamente limpido e azzurro.

Altri tempi. Allora non si parlava di cambiamenti climatici. Stagione succedeva a stagione con regolarità e “buon senso” e tolti rari accadimenti meteorologici eccezionali tutto procedeva con una normalità ben stratificata nel tempo.. Ora, trascorsi alcuni decenni, sembra proprio che il clima stia cambiando.... si susseguono a sorpresa bufere di neve e abbondanti nevicate dove e quando non dovrebbero esserci. Scarsità o assenza di neve colpisce località dove da sempre la neve in passato cadeva abbondante. Settimane troppo miti succedono a settimane troppo fredde e venti gelidi e forti spazzano zone fino a ieri quasi mai sfiorate dal vento. Per non parlare della neve fuori stagione, del ritiro dei ghiacciai, delle estati torride, delle piogge brevi e torrenziali... Si parla così di aumento degli eventi meteorologici estremi...




Certo, non è possibile dare risposte sicure al riguardo, non esistono certezze ma la maggioranza degli esperti ritiene che l'aumento degli eventi estremi sia imputabile al riscaldamento globale in atto e molti pensano che una concausa del riscaldamento, se non l'unica causa, sia l'immissione di gas serra in atmosfera da parte dell'uomo. Cose risapute, inutile approfondire.




Quello che è certo e che molto si dice e che ben poco si fa sia pure a titolo precauzionale. Sobrietà e risparmio (senza dire dell'utopica “decrescita felice”) sono concetti che faticano a fare breccia a tutti i livelli e quindi anche nel quotidiano di ognuno di noi... troppo spesso ci basta il lamento e spesso ci accontentiamo di crogiolarci nel nostalgico ricordo del tempo che fu, del tempo in cui, a Natale, la neve era sempre abbondantemente imbandita.


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Pubblico questo post oggi 20 gennaio quando il Centro Italia è soffocato da una eccezionale nevicata ed è pure in piena emergenza terremoto. Una tragedia con vittime, sepolte dalla valanga....
Da noi, in Val di Sole e nell'intero Trentino manca ancora la neve, tanto attesa da tutti e in particolare dagli operatori turistici. La breve nevicata (pochi centimetri) di pochi giorni fa ha imbiancato a malapena montagne e fondovalle. Un vento inconsueto ha in parte disperso il misero candido manto.


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