Bella passeggiata nel bosco dalla
località “Regazzini” alla periferia di Malè alle “Tovare”
di Terzolas
La località Tovare, nel Comune di Terzolas, è una delle tappe
del Percorso Bresadolano ideato e curato dal Centro Studi per la Val
di Sole e dedicato a Giacomo Bresadola, illustre sacerdote solandro
internazionalmente considerato
il fondatore della micologia. Essendomi già imbattuto, del tutto
casualmente, in altre tre stazioni di questo percorso ( il paese diOrtisè dove l'abate nacque, il bosco della "Derniga" ad Ossana e
quello de "La Gnoca" a Carciato) mi è sembrato bello proseguire il percorso
raggiungendo questa nuova località dove, come in molte altre,
Giacomo Bresadola si recava per raccogliere i funghi da studiare,
classificare e riprodurre in dettagliate tavole stupendamente
colorate.
Devo confessare che il nome di
questa località, le “Tovare”, mi incuriosiva alquanto
sospettando che derivasse da “Tovi”. Così si chiamano, almeno
nel dialetto locale, quelle scoscese canalette che solcano i pendii
boscosi e che servivano, e ancora talvolta servono per l'esbosco del legname, per avvallare i
tronchi lungo il versante. Immaginavo quindi una località impervia, coperta dal
bosco fitto e ricca di “tovi” In realtà ho subito scoperto che
le “Tovare” si chiamano così perché un tempo non tanto lontano
erano luogo di estrazione dei “Tóvi” (singolare = tóf ?),
pietre di tufo calcareo un tempo impiegate nelle costruzioni
edilizie. La località è infatti ricca di sorgenti pietrificanti che
danno origine ai “Tóvi”, materiale poroso, bucherellato e
leggero che si forma col solidificarsi del calcare portato
dall'acqua. Che in questa zona si estraesse materiale da
costruzione calcareo è confermato anche dalla presenza di una
“calcara” che si incontra lungo il percorso, provenendo dalla
località Regazzini. E' una vecchia struttura, quasi irriconoscibile
e coperta della vegetazione infestante, che anticamente veniva usata
per la preparazione della calce viva.
La zona delle Tovare, che si raggiunge
in meno di un'ora, attraversando il “Pont de la Val” appena a
monte della località Regazzini-Tavernetta di Malè (vi si posteggia
l'auto), sfiorando, subito dopo, una palestra di roccia e proseguendo
poi per varie stradine nel bosco (larghe, ben tenute e con molte
indicazioni: impossibile sbagliare...), è interamente coperta dal
bosco. Un bosco dalle molteplici caratteristiche dove si alternano
conche molto fertili con terreno profondo e umido su cui si innalzano
alberi altissimi e dossi più magri, più aridi e sassosi... La
vegetazione è conseguentemente molto varia senza contate che
nelle zone più a valle si trovano formazioni forestali del tutto artificiali, cresciute sui terreni abbandonati dall'agricoltura e rimboschiti per opera dell'uomo. Inoltre, in passato, il bosco delle Tovare era zona di pascolo. Il bestiame bovino di Terzolas vi pascolava, in primavera e in autunno, all'ombra
di qualche larice e di pochi altri alberi sparsi mentre i contadini raccogliervano strame per farene lettiera nelle stalle del paese..
Ora il bosco delle Tovare è
sicuramente meno sfruttato di un tempo e sembra lentamente evolvere,
grazie anche all'applicazione dei moderni principi della selvicoltura
naturalistica, verso delle formazioni climax, in maggiore equilibrio con
l'ambiente. Prova ne è l'esplosione delle piante
di latifoglie oggi rispettate ma che fino a pochissimi decenni fa
venivano subito eliminate per lasciare spazio alle sole conifere
molto più redditizie economicamente. Questo bosco, così prossimo
agli abitati oltre a produrre legname da opera e legna da ardere
oggi, con i tempi nuovi, svolge anche una sempre più importante
funzione turistico-ricreativa come è subito evidente osservando
l'ampia zona attrezzata per picnìc ricavata dove il largo sentiero proveniente dai Regazzini sbocca nella strada forestale che
dal fondovalle, dai Molini di Terzolas, sale verso la montagna. E
proprio al margine superiore di questa radura si trova il pannello
dedicato a Giacomo Bresadola, che, come ho già detto, aveva scelto il
bosco delle Tovare come uno dei suoi preferiti per la raccolta dei funghi.
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1 commento:
Sempre interessanti e con dovizia di particolari gli itinerari descritti. Sarebbe interessante però, se possibile, per questo come per tutti gli altri itinerari, avere un flash iniziale delle informazioni principali del percorso, quali: lunghezza itinerario; se si tratta di un anello o solo un sentiero da percorrere uguale a/r; dislivello complessivo; difficoltà (E, EE, ecc.); punti di appoggio per cibo (rifugi, bivacchi); eventuale riferimento GPS; se indicato per bambini, nordic walking, passeggini, ecc.
Il tutto in poche righe schematiche che aiuterebbero a capire immediatamente se un itinerario è adatto alle proprie preferenze. Grazie e complimenti comunque per il lavoro fatto.
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