Salita da Ossana in Val Piana e
immediato rientro sotto la pioggia
La caparbia instabilità
meteorologica di questo mese di maggio 2018 impedisce qualsiasi
uscita, non solo ostacola le escursioni di ampio respiro, le
camminate di un certo impegno ma pure le semplici passeggiate, anche
le passeggiate minime, quelle di brevissima durata. Il sole che di
solito al primo mattino illumina la valle viene ben presto eclissato
dalla foschia e poi dalle nubi che, sempre più fitte e dense,
oscurano rapidamente il cielo facendo svanire la speranza di una
giornata totalmente serena e priva di pioggia. Sole e acqua si
alternano in continua successione, ogni giorno, rendendo impossibile
un'uscita prolungata se non in compagnia dell'ampio ombrello da
pastore, ombrello chiuso ma da dischiudere e nuovamente
richiudere e ancora dischiudere seguendo i capricci del tempo.
Così, stanco di bivaccare in casa, di
gironzolare tra orto e giardino o tutt'al più nei dintorni più
prossimi, decido di salire in Val Piana seguendo il “Sinter dela
Lec” confidando nell'indulgenza delle nubi che da tempo coprono
il cielo minacciando l'ormai immancabile acquazzone. Percorro per un
centinaio di metri o poco più la ripida strada che partendo dalla
parrocchiale di Ossana (ho parcheggiato l'auto nei dintorni) porta
alla piccola ma stupenda valle montana. In corrispondenza della prima
curva, curva a gomito, abbandono la strada e imbocco il “mio”
sentiero che dovrò percorrere per poco più di mezzora fino a
raggiungere (sperando di essere ancora ben asciutto) la mia meta.
In compagnia del mio grande ombrello e
facendo qualche scongiuro, inizio quindi la salita, nel bosco,
seguendo un tracciato del “Sinter dela lec”, un tracciato
veramente particolare, veramente suggestivo... un percorso che nel
suo primo tratto costeggia una “lec”, (con il termine
“lec” si indica, nel dialetto locale, una piccola
canaletta di irrigazione) fino alla sua origine, fino al punto di
prelievo dell'acqua dal “Rio Fos” il torrentello della Val Piana.
Poi, oltre questo punto, il sentiero inizia ad inerpicarsi seguendo a
ritroso il percorso del rio in questo periodo gonfio d'acqua per le
piogge continue e per lo scioglimento delle ultime nevi sul monte
Giner. Il sentiero è bagnato, ripido ma ben tenuto. Lo seguo
faticando e pure sudando immerso come sono nell'umidore
dell'atmosfera e nei vapori che si levano del torrente in piena. Mi
fermo spesso, per riposare e per ammirare e fotografare le acque
limpide e tumultuose che precipitano spumeggianti verso il
fondovalle.
La salita
Tutte le foto con un clic su “Google Foto”
Terminata l'erta salita lungo le
sponde del torrentello esco sulla strada bianca della Val Piana poco
prima che la valle si apra alla vista con il suo consueto, stupendo
paesaggio. Oggi però, percorso l'ultimo brevissimo tratto di strada,
mi si presenta una valle particolarmente triste, desolata,
contrassegnato dalla nebbia e dalle nubi basse che nascondono sul suo
sfondo le bianche cime ancora innevate. Poi inizia a piovere. E' una
pioggerella leggera, sono minuscole e rade gocce che per il momento
non richiedono l'ombrello. E' comunque meglio scendere... e
immediatamente. La fine pioggerella potrebbe in breve trasformarsi in
un pesante acquazzone, magari accompagnato da lampi e tuoni.
La discesa
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“Google Foto”
La pioggia cessa quasi subito ma il
cielo rimane scuro e minaccioso. Scendo molto lentamente fermandomi
spesso per immortalare fotograficamente gli aspetti
paesaggisticamente più accattivanti del “sentiero della lec”.
Mi diletto a riprenderli variando i parametri di esposizione in modo
da acquisire più fotogrammi della stessa inquadratura, sottoesposti,
correttamente esposti e sovraesposti. In post-produzione li tratterò
per ottenere immagini HDR (High Dynamic Range), immagini forse meno
realistiche ma sicuramente più pittoriche e coinvolgenti.
Lentamente raggiungo il paese di
Ossana. E uscito il sole, sembra quasi primavera... Il cielo si è
parzialmente aperto e qualche raggio riesce a filtrare tra le
nubi.... ma durerà ben poco... sicuramente ci attende dell'altra
pioggia. Viene quasi da pensare che questa pioggia persistente altro
non sia che un lacrimoso pianto, il pianto del cielo per i tempi che
stiamo vivendo, tempi bui, tempi probabilmente destinati ad
accompagnarci ancora a lungo...
2 commenti:
Davvero un bel racconto Umberto, cosi' come il reportage fotografico. Complimenti!!!
Sentiero che Amo particolarmente fare. Incontro con i vari elementi naturali come l'acqua e il suo rumore, voci che accompagnano a fare più di un viaggio. Fatto di passi che conducono da qui a lì e di viaggi interiori. Ritrovo il luogo della quiete e tanta armonia che ben si abbraccia con alberi e fiori incontrati.
È sempre bello ritrovarti.
Grazie Alberto
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