nel giardino innevato di casa mia
Solo alcuni merli, molte cince, robuste cinciallegre ma pure alcune fragili cinciarelle, e qualche solitario fringuello bazzicano nel mio giardino affondato nella neve alta che si è via via accumulata durante le settimane scorse. Svolazzano tra le piante da frutto e, passando di ramo in ramo, si avvicinano cautamente all’abitazione fino a raggiungere il davanzale della finestra a pianterreno dove solitamente depongo delle briciole di pane, di dolci natalizi, di mandorle, di gherigli di noce… oltre a delle castagne e delle noci intere per attrarre le ghiandaie che, di tanto in tanto, visitano i paraggi tenendosi però a debita distanza dalla casa.
Le castagne e le noci scompaiono
sistematicamente. Le ghiandaie, senza farsi scoprire,
se le portano via, ma solo all’alba quando il paese dorme ancora
immerso nella quiete della notte. Uccello bellissimo la ghiandaia,
mente brillante come tutti i corvidi ma soprattutto volatile sempre
vigile e sospettoso, difficilmente abbordabile, anche da chi, come
me, vuole solo ammirarlo e mai penserebbe di catturalo o fargli del
male. Bello, variopinto, ma oltremodo diffidente al
contrario delle cince che, pure guardinghe come tutti i selvatici,
sono curiose e si riescono. entro certi limiti, ad avvicinare, come pure i fringuelli che,
in estate, arrivano a piluccare le briciole del mio panino
becchettando ai piedi della panca dove talvolta mi siedo per un pomeridiano spuntino.
Dunque solo merli, cince e fringuelli nel
mio giardino durante queste gelide giornate invernali... Con il
sopraggiungere del freddo e della neve sono infatti scomparsi tutti
gli altri uccelli che popolavano la zona durante la bella stagione. I
cardellini sono migrati da tempo a quote inferiori, le ballerine
bianche hanno scelto altre località più ricche di cibo…
Insolitamente, anche tutti i pettirossi hanno lasciato il giardino
così come la maggior parte dei fringuelli e dei merli. Non ho più visto la capinera sulle piante da frutto e nemmeno il rampichino sul tronco
del grande larice così come le numerose coppie nidificanti di
codirosso che, come sempre, sono da tempo migrate verso paesi più caldi.
Scomparsi il luì piccolo e i codirosso spazzacamino, e pure
l’averla piccola e lo storno che in verità non si vedevano più
già da alcuni anni… Quest’anno non sono ritornate nemmeno le
tordele e i ciuffolotti che, in autunno, solitamente si cibavano,
assieme ai merli, dei pomi del sorbo degli uccellatori. Nessun stormo
di lucherini o di organetti è calato sulle betulle per nutrirsi dei
loro semi. Nessun codibugnolo si è unito ai gruppi di cince come
non è più comparsa la coppia di picchio rosso che, qualche anno fa,
aveva frequentato il giardino dal tardo autunno alla primavera
inoltrata.
Se l’avifauna presente nel mio giardino durante questo
inverno particolarmente duro è estremamente ridotta sia come varietà
che come esemplari presenti altrettanto lo è, e già da alcuni anni,
anche quella che popola i dintorni della mia abitazione, ma non solo,
durante la bella stagione. Mi sembra di assistere ad una costante contrazione
di cui non riesco a comprendere le cause. Ne parlo talvolta con
gli amici, anche con gli amici che risiedono in altri paesi della
valle e ne discuto pure con qualche cacciatore… tutti, più o meno,
condividono la mia sensazione (il che mi conforta: allora la mia non
è solo una soggettiva, magari errata percezione...) ma nessuno è finora riuscito a individuare con precisione le cause di questo anomalo decremento, a darmi delle spiegazioni convincenti. Molte le ipotesi ma nessuna
certezza... Cambiamento climatico e con esso delle rotte migratorie…
aumento della temperatura media annua e con esso della copertura
vegetale spontanea… abbandono dell'agricoltura tradizionale, dei campi, degli orti, dei pascoli,
delle piccole stalle, dei masi e delle malghe che un tempo
costellavano i versanti della valle... epidemie… Ipotetiche cause
non generalizzabili, generiche, certamente non riferibili alla
totalità dell’avifauna locale ma, eventualmente, a singole specie..... Come si diceva molte le ipotesi
ma nessuna certezza.
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