Dopo la metà di ottobre le acque del torrente Vermigliana sono più scure, a tratti quasi buie nella stretta valle che da Ossana-Fucine sale verso Vermiglio. Il sole ormai basso resta celato dietro i monti del Doss e di Barco e i suoi raggi si limitano a pennellare il versante a mezzogiorno raggiungendo il fondovalle solo verso il tramonto quando riescono ad illuminare il letto sassoso del corso d'acqua accarezzandolo quasi d'infilata.
Conseguenza, questa, dell'orientamento da ovest a est della valle e, ovviamente, del mutare della traiettoria del sole durante il corso dell'anno. L'irraggiamento diretto, che in estate ravvivava le acque durante l'intera giornata, è solo un ricordo e ora la zona, con il suo torrente, la sua stradina, i suoi boschi e le sue radure, vive, per la quasi totalità della giornata, di sola luce riflessa.
Quindi, durante l'autunno, per percorrere la pista cicopedonale che costeggiando in sponda destra il torrente transita per la località “Fil”o “Spiaz dei spini” che dir si voglia (la nostra meta sono i suoi dintorni), conviene scegliere un'ora pomeridiana, in particolare conviene attendere che il sole stia decisamente calando, che il tramonto sia ormai prossimo. Solo allora e solo per un breve intervallo, il sole lambirà le acque del torrente arrivando pure ad illuminare qualche tratto di stradina, qualche macchia boscosa, qualche isolato albero di larice, di abete rosso o di latifoglia dislocati sulla sua sponda rimasta finora totalmente in ombra.
Quando ciò accade la zona si anima... si riscalda all'improvviso e anche qui, per un breve periodo, ci si può imbattere nel policromo incantesimo che altrove l'autunno offre a piene mani durante l'intera giornata. Questo soprattutto all'interno dei boschetti cresciuti in riva al torrente dove la luce radente del sole calante, basso ma ancora robusto, avvampa le calde tinte delle foglie, incendia il rosso delle chiome dei ciliegi selvatici, i gialli del pioppo tremulo, del nocciolo, dell'acero e della betulla, il bruno rossastro dei larici, il verde vigoroso e persistente degli abeti...
Uno spettacolo, un'esplosione di colore, un inaspettato splendore che sicuramente rincuorerà ma soprattutto meraviglierà al confronto con l'opaca monotonia che ci aveva avvolti finora. Una monotonia, una piattezza cromatica che il versante opposto, al di là del torrente, non conosce nemmeno in inverno se non per un brevissimo periodo e solo parzialmente. Un versante quindi, quello rivolto a sud, sempre ben illuminato, che, per questa sua caratteristica, è in grado di offrire dei pittoreschi spettacoli. A modo suo però...
Infatti, se la giornata è serena e splende il sole, il versante che guarda a mezzogiorno specchiandosi nelle acque buie del Vermigliana (soprattutto dove queste si allargano in placidi slarghi sabbiosi) diffonde mille bagliori dorati che rimandano l'immagine vibrante del suo bosco: i colori ramati dei larici, il giallo, l'arancio e il rosso delle latifoglie, il verde degli abeti e dell'erba ancora vigorosa... le loro forme, le loro immagini riflesse, che si compongono, si scompongono e si ricompongono in una raffigurazione mossa, dinamica, sull'acqua appena increspata del torrente.
Ma alla fine di ottobre le giornate si sono decisamente accorciate. Quando il sole tramonta, quando gli ultimi raggi luminosi si spengono dietro i monti del Tonale le ombre riconquistano l'intera zona incluso il versante più fortunato della valle. L'atmosfera si fa quieta, la luce cala rapidamente, i vivaci colori autunnali si smorzano, i rumori dell'umana attività si attenuano... e il solitario mormorio delle acque si fa decisamente più netto, più intenso... E nel silenzio della sera la vista del rapido scorrere delle acque scure nello stretto alveo scavato nella roccia, sotto il ponte che chiude il mio percorso, non può che destare una certa inquietudine...
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