Escursione questa, nella parte settentrionale delle Dolomiti
di Brenta, nel Parco Adamello Brenta, sul confine tra la Val i Sole e la Val
Rendena.
All’inizio del mese di luglio, dopo aver raggiunto, di buon mattino, Campo
Carlo Magno, sono salito, con l’amico Germano, al Dosson di Vagliana, percorrendo inizialmente la comoda pista che attraversa la fitta boscaglia fino a Malga
Vaglianella e a seguire sudando sull'erta mulattiera che conduce a
Malga Vagliana. Da qui, seguendo vari sentierini e tracce lasciate dai bovini al
pascolo, mi sono portato, sempre in compagnia del mio amico, a monte della malga, procedendo poi in direzione del Passo Grostè. Infine, per il ritorno, sono sceso alquanto e attraversati
pascoli e radi lariceti ho raggiunto un piccolo laghetto nei pressi del Dosso.
Un ripido sentiero in discesa mi ha guidato infine alla malga e ho così completato il mio lungo
percorso ad anello nella zona del Dosson di Vagliana, stanco ma pronto a rientrare al Passo di Campo Carlo Magno.
Mi interessava osservare e magari fotografare la vegetazione erbacea ed arbustiva della zona così diversa da quella acidofila dei gruppi montuosi dell’ Adamello-Presanella e Ortles-Cevedale tra i quali si incunea gran parte della mia Val di Sole. Purtroppo il momento migliore della fioritura anche sui pascoli alti era ormai passato e sotto questo aspetto la gita non è stata soddisfacente. Ho comunque potuto ammirare il favoloso panorama che le dolomiti, ancora in parte ammantate di neve, offrono al sorgere del sole. Spettacolo emozionante, da non perdere, anche se in parte snaturato dalla presenza di edifici, strade, piste da sci e impianti di risalita che in questa zona si moltiplicano e sembrano “crescere come i funghi”.
Da qualche tempo non frequentavo la zona, la rammentavo più “pulita”: ora sono veramente troppe le “tagliate” brulle nel bosco e le strutture per la pratica dello sci da discesa che si espandono sulle pendici dei monti. Ci troviamo in un Parco Naturale e in un’area decretata Patrimonio Naturale dell’ Umanità dall’UNESCO o in un luna park? La situazione sta assumendo aspetti grotteschi, direi quasi tragicomici.
La zona oggetto della mia escursione si trovava comunque ai
margini delle zone sciistiche ed escursionistiche più frequentate; è periferica e consente di
camminare in tranquillità lontani dal caos, dall’insensato ammassamento di
persone in lunghe code sui soliti e più pubblicizzati percorsi.
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1 commento:
mi piace molto il tuo punto di vista è un luna parl o una zona patrimonio dell'Unesco, effettivamente in molte altre zone me lo chiedo anche io
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