La casa natale di Bartolomeo Bezzi è una delle ultime case del
paese di Fucine che fiancheggiano la statale che porte al Tonale. Sul massiccio muro perimetrale di quella casa è ben visibile la grande lapide in marmo bianco
che ne ricorda la nascita.
Non è certo mia intenzione parlare qui del grande pittore
solandro, non è questa la sede adatte e in ogni caso non ne
avrei le competenze; chi fosse interessato a
conoscere la sua produzione artistica e la sua biografia può trovare tutte le informazioni indispensabili
in internet, in particolare in Wikipedia e nell' Enciclopedia Treccani.
Anche molte riproduzioni delle sue opere sono rintracciabili in internet; io ne ho postate alcune (di quadri e disegni) che hanno per soggetto paesaggi e scorci della Val di Sole. Li ho ripresi fotografandoli dai
cataloghi delle mostre “Bartolomeo
Bezzi” (Palazzo assessorile di Cles – 1999) e
“Il fascino della natura – Bartolomeo Bezzi” (Palazzo Geremia in Trento
– 2003).
Altro non aggiungo, mi limito solamente a presentare poche frasi ricopiate dal testo “Uomini
illustri della Val di Sole” di Quirino Bezzi: “Bezzi Bartolomeo, il pittore che
con Fr. Guardi tiene alto il nome solandro nel campo dell’arte, nacque a Fucine
nel 1851 e si spense a Cles nel ’23…... Si adoperò per il monumento di Segantini
in Arco e per quello di Dante a Trento,
optando per un progetto diverso da quello scelto dalla maggior parte della
commissione. E’ sua l’idea di realizzare a Venezia una mostra internazionale
d’arte, idea che raccolta dal podestà veneziano R. Salvatico diede origine alla
ormai famosa “Biennale d’arte”…... Melanconico e geniale raffiguratore della
natura, il suo è uno dei migliori geni ch’abbia dato la valle.”
Una bella tela di Bartolomeo Bezzi adorna lo studio, nella sede istituzionale, del Presidente della nostra Provincia.Clicca su "Raccolta foto di Google+" per guardare i quadri della Val di Sole.
1 commento:
Mi fa piacere che qualcuno abbia notato e sottolineato
quest'angolo di storia e di civiltà ; di tanta pittura italiana di fine ottocento. In Bartolomeo Bezzi possiamo riconoscere tale dicitura di lirico interprete del paesaggio montano della sua nativa Val di Sole.
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