La cascata di Valorz a San Bernardo di Rabbi



L'angusta Valle di Rabbi è ancora immersa nell'umida ombra del primo mattino quando la percorro in auto raggiungendo il suo centro principale, il paese di San Bernardo. Qui il panorama si apre, si allarga sui versanti coltivati punteggiati dai masi sparsi e dalle minuscole frazioni e si dischiude sulle alte selve ancora tenebrose e sulle cime appena toccate dal sole. Ed ecco anche la mia cascata...
Eccola la cascata di Valorz, sulla sponda opposta del torrente Rabbies, di fronte al paese, all'apice dell'ampio, regolare conoide di deiezione costellato di rustici, scuri fabbricati nel verde freddo del prato. Il conoide è lateralmente delimitato da ripidi versanti fitti di conifere ed il bosco estendendosi anche verso l'alto, verso la sommità del monte, racchiude il lungo, sottile, filo biancastro della cascata appena orlato di rocce scure.




Questo ciò che mi appare scendendo dall'auto, un paesaggio magico nella tenue luce dell'alba, un paesaggio che subito mi incanta, che mi ricorda il presepe della mia infanzia, il presepe natalizio che si era perso nei meandri della memoria... E' un paesaggio perfetto quello che ammiro, tanto perfetto da non apparire naturale e non posso non immaginarlo, fantasticarlo, in abito invernale, immerso nel crepuscolo, con la cascata appena percepibile nel buio del bosco e con le luci dei masi e delle abitazioni sparse a rischiarare appena appena il bianco manto nevoso.
Ma bando alle fantasticherie, è ora di procedere. Mi avvio, discendo, raggiungo e attraverso il torrente e seguendo la segnaletica inizio la salita. Imbocco il sentiero per il Soprasasso, sentiero questo che, arrivato alla cascata, è poi destinato a proseguire fino al Passo Valletta toccando appunto i lago di Soprasasso, il grande Lago Rotondo e il Lago Alto, per poi discendere a malga Bronzolo, a malga Stabli e giù fino a Ortisè e ancora giù fino al fondovalle. Impensabile... Già fatico arrancando su queste iniziali, brevissime salitine e per me è quindi impensabile affrontare l'intera traversata... peccato... ma ormai devo lasciare ai più giovani la gioia e la gloria di questa impresa.





Questa che sto intraprendendo è solo una lunga passeggiata, a mia misura, (un'ora di salita ed altrettanto, o poco meno di discesa) ma esiste la possibilità di arrivare alla cascata seguendo un percorso ancora più agevole, adatto anche ai bimbi, anche se meno diretto. Basta seguire la strada bianca che sale sulla destra del conoide (con lo sguardo rivolto alla cascata). Ed è appunto su questa comoda via che il mio sentierino, superato il pendio a prato e raggiunto il bosco, si immette quasi all'improvviso.
Nel frattempo il sole si è alzato ed è l'ora più bella... quando le prime luci sfiorano il bosco, quando i raggi radenti raggiungono le chiome dei larici e i primi bagliori le fanno risplendere tra le sagome scure degli abeti ancora in ombra. Ed è proprio la luce calda del primo mattino che mi accompagna lungo l'ultimo tratto del mio cammino, la luce che indora il sottobosco, le erbe umide di rugiada, le piccole felci gocciolanti e i licheni fradici sulle radici nude al bordo della strada.




Sono arrivato, eccomi di fronte alla cascata di Valorz che precipita maestosa al centro di un ampio anfiteatro roccioso. Una seconda colata d'acqua scende alla sua destra: è una seconda sottile ma pure spettacolare cascatella. Sulle scoscese pareti, approfittando di ogni sporgenza, di ogni più piccola cengia, si aggrappano e si allungano i larici pionieri, coraggiosamente solitari o in piccoli gruppi contornati da erbe e cespugli in quantità. Il ripidissimo salto roccioso è uno scenario verde e vivo che solo qua e là è inframmezzato dalla nuda pietra, scura e fredda nell'ombra persistente ma anche calda e luminosa dove batte il primo sole.
Osservo, respiro la fresca brezza del mattino e mi riposo seduto ad uno dei tavoli dell'area di sosta predisposta ai piedi della cascata. Poi, dopo essermi dissetato alla fontanella scavata in un tronco, riprendo il cammino sempre sul mio sentiero avvicinandomi alla base del salto roccioso. Quanto mi piacerebbe proseguire per questo impegnativo sentiero che si inerpica sulle rocce e raggiungere i laghi sospesi in gradinata sulla montagna sovrastante... Ma qui mi devo fermare, questa è la mia meta e mi devo accontentare, si fa per dire, godendo della vista delle acque che spumeggianti rotolano a valle.


Poi rientro in paese, discendo a San Bernardo seguendo inizialmente la strada percorsa salendo. Ben presto però devio sulla destra per una seconda strada bianca un po' più ripida e più avanti, imbocco ancora sulla destra il Sentiero Valorz. Favoloso sentiero questo, ad ogni angolo una sorpresa: o un semplice fiore, stupendo nel sole del mattino, o una panchina istoriata, scolpita con versi della “poetessa”, o un maestoso animale selvatico riprodotto dallo “scultore” con i sottili polloni del nocciolo, perfetto, quasi fosse vivo... Un sentiero facile che scorre nel bosco, che attraversa il rio su di un rustico ponticello e poi discende sulla destra orografica verso il fondovalle, costeggiando a lungo i prati... Io, curioso come sempre, lo lascio e completo la mia discesa sulla strada al servizio dei fabbricati sparsi sul grande conoide terminale.
E sono quindi i “masi di Rabbi” che mi accompagnano nell'ultimo tratto della mia discesa. Sono le architetture di questa zona in gran parte rimesse a nuovo, ristrutturate, ricostruite con cura dai valligiani e dai forestieri, che mi attirano alla fine della mia passeggiata. Riadattando intelligentemente i vecchi edifici abbandonati e ormai inservibili si è evitato il loro totale degrado e la loro definitiva scomparsa. Si è contribuito a conservare il tradizionale, tipico paesaggio della valle promuovendo nel contempo un turismo responsabile, non invadente, promuovendo quel turismo ambientalmente sostenibile che caratterizza Rabbi e che auspico possa caratterizzare questa valle anche in futuro... per sempre.
Così, tra gli antichi masi di San Bernardo (che, come ho detto, in gran parte “masi” più non sono, perché anche nella sperduta Val di Rabbi la vita è cambiata) concludo il mio percorso ad anello, la mia lunga bella passeggiata alla scoperta delle magiche cascate di Valorz ripromettendomi di ritornare quassù in inverno quando le cascate si trasformeranno in lunghe colate di ghiaccio immerse in quel magico paesaggio che spero possa richiamare ancora alla mia mente il bel presepe dell'infanzia.

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