Osservando l'Alta Valle da ovest verso est...

...con il Castello di San Michele in primo piano












E' sera. Il sole è tramontato da tempo. Mi trovo nei pressi del municipio di Ossana ai piedi dello sperone roccioso su cui si innalza il Castello di San Michele che con la suo imponente mastio domina l'alta Val di Sole e la Val di Pejo. Da qui si diparte la stradina detta del “Sant”, destinata in un prossimo futuro a diventare il primo tratto della pista ciclabile diretta al Passo del Tonale. Decido di imboccarla e di seguirla per alcune centinaia di metri sino al ponte della “Poia” a monte di Fucine.




Siamo alla fine di dicembre, in pieno inverno e il candido manto che riveste abbondantemente tutta la valle ce lo rammenta per bene... se mai ce ne fosse bisogno. La neve, finora, non è mancata, al contrario di quanto è accaduto durante gli anni passati. Si è accumulata sul terreno in uno strato spesso e incosistente. Sulla stradina che ho iniziato a percorrere qualcuno, avanzando più volte con le ciaspole ai piedi, ha aperto uno stretto passaggio comprimendo per bene lo strato farinoso. Posso quindi procedere senza difficoltà su di un sentierino di neve indurita, un percorso che segue, risalendolo da est a ovest, il corso del Vermigliana, tenendosi però più in alto. La stradina taglia infatti il ripido versante ombroso che si arrampica partendo dal fondovalle dove scorre il torrente gelato, torrente sempre tumultuoso anche in inverno.




Davanti a me, guardando verso il Tonale, dove terminala valle, il cielo è coperto di nubi vaporose che il sole, ormai nascosto dietro i monti, illumina ancora e pittura d'oro ramato. Ma ciò che più mi interessa sta dietro di me, alle mie spalle... E' il panorama che si apre verso la  Media e Bassa Valle, verso Est, è la vista del castello, del San Michele nella neve, con sullo sfondo le ultime propaggini delle dolomiti di Brenta e il monte Peller, il monte che si incunea tra la Val di Sole e la Val di Non.
E poi il cielo di levante che, leggermente velato da nuvole leggere, muta di attimo in attimo la sua colorazione. Le sue  tinte sfumano rapidamente le une nelle altre a mano a mano che la sera avanza... bianchi, gialli, arancioni, rosa, rossi, azzurri, viola, blu... e chi più ne ha più ne metta che si miscelano in proporzioni sempre diverse e si stendono in campiture sempre nuove.




Procedo lentamente nella neve, da est verso ovest ma per osservare il “bel” panorama e per scattare qualche fotografia sono costretto ad eseguire continui dietrofront e a guardare verso levante. Ed è proprio lì, sulla verticale del Peller e della torre del castello, che, nel frattempo, alta nel cielo, è comparsa la luna. Si è aperta un varco tra le nubi che la velavano e ora è ben visibile diventando sempre più luminosa a man a mano che l'atmosfera si oscura.
E' una luna quasi piena e, anche se ormai manca pochissimo al plenilunio, si distingue ancora, e molto bene, la sua gobba a ponente... perché si sa: “gobba a ponente luna crescente, gobba levante luna calante”. Oggi si deve essere levata presto, la luna, probabilmente prima del tramonto del sole perché ha già percorso un bel tratto di cielo e sembra quasi prossima al suo culmine.




C'è ancora luce e si riescono ancora ad eseguire scatti a mano libera, senza l'ausilio di un sostegno stabilizzante. I prossimi giorni la luna si leverà più tardi, quando ormai sarà buio e sarà sicuramente più difficile fotografarla scegliendo la giusta combinazione tempo-diaframma. Sarà anche indispensabile munirsi di un robusto cavalletto per evtare il "mosso".
Certo è che la Val di Sole è una valle fortunata... Il suo orientamento Est-Ovest prolunga il momento del sorgere e del calare del sole rendendo più suggestivi l'alba e il tramonto ma, ed è ciò che più conta, protrae il tempo complessivo di insolazione della valle soprattutto del suo versante rivolto verso sud. Anche la luna è generalmente visibile più a lungo (naturalmente a seconda della stagione, dell'ora e della sua “fase”) perché pure lei nel suo moto apparente attraversa longitudinalmente la valle.








La luna come il sole sorge "verso" est e tramonta "verso" ovest. Ma mentre il sole in inverno è “basso” (la sua eclittica si inclina sempre più verso sud, e quindi lascia a lungo in ombra il versante della valle rivolto a nord) la luna piena al contrario è bella e “alta” proprio durante la brutta stagione (si leva a nord-est e cala a nord-ovest) e conseguentemente è osservabile più a lungo. Ma sono molte altre le particolarità che contraddistinguono la visibilità della luna nel corso dell'anno... però non mi sembra proprio il caso di parlarne e quindi torniamo a noi...

Passo dopo passo, dietrofront dopo dietrofront con uno scatto fotografico dopo l'altro raggiungo il ponte della “Poia” dove termina la stradina del “Sant”. Il buio sta prendendo il sopravvento. Il cielo ha perso la sua luminosità. I bei colori ramati del tramonto inoltrato si sono dissolti fondendosi in un uniforme grigio bluastro. Sul castello di San Michele si sono accesi i riflettori che così bene lo rischiarano nell'oscurità della notte modellando le sue antiche e cadenti mura, i resti del palazzo e il suo possente mastio.
La luna, quasi piena, brilla luminosissima in un cielo ormai opaco ma che, finalmente, si è del tutto rasserenato. E' una luna sempre più alta che domina un panorama più ampio e più aperto, il panorama che ora si osserva dai dintorni del ponte che scavalca il torrente Vermigliana.
Ancora qualche scatto nel crepuscolo che avanza, qualche foto con la reflex appoggiata al parapetto del ponte per stabilizzarla e riprendo il cammino verso casa, non più nella neve ma su strade asfaltate e ben pulite. Il paese è vicino ma c'è comunque ancora parecchio da marciare... sarò a casa solo con il buio pesto...

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1 commento:

anna ha detto...

Bravo foto bellissime!!!conosco molto bene Peio e la sua valle ci sono stata sia in inverno che in estate ed ho sempre passato giorni stupendi! se ti interessa trovi foto, storia e descrizione di sentieri nel mio Blog "escursioni in appennino ed altro" Complimenti
anna