Finalmente a settembre, come per
incanto, è comparso, in ogni dove, il sorprendente popolo dei
funghi. Sì perché il popolo dei miceti è veramente un popolo sorprendente e misterioso. E' un popolo che appare e scompare all'improvviso. Uno strano
popolo ma comunque stupendo, incantevole nei suoi innumerevoli
aspetti, nella molteplicità delle forme e dei colori dei suoi
membri: funghi o funghetti che siano... un esercito di miceti
bianchi, grigi, gialli, arancioni, rosa, rossi, bruni, neri, viola,
verdi, azzurri e chi più ne ha più ne metta.
Ma eccoli, eccoli i funghi
settembrini, numerosissimi, diffusi in grande quantità e varietà
nel sottobosco umido e fresco del primo mattino. Sono sbucati
simultaneamente dalla terra zuppa ancora annidata nella semioscurità
della selva avvolta dalla nebbia persistente: un presagio d'autunno.
Eccoli, alle prime luci del giorno,
arricchiti dalle gocce di rugiada. Eccoli inzuppati dalla pioggia
caduta nella notte. Ma non solo. Eccoli anche sul terreno asciutto,
sulla terra secca, nella luce abbagliante del primo pomeriggio che
filtra violenta nelle radure; eccoli, nella luce tenue ma calda di
un'alba limpida o di un tramonto sereno; eccoli nell'ombra scura e
compatta della foresta più fitta, nell'intrico di alberi e cespugli.
E' stagione di funghi. Si cammina
lentamente nel bosco, tra i muschi, le acetoselle, le felci, le
piante di mirtillo nero e rosso considerando con tranquillità e
attenzione ogni minima cosa che arricchisce il terreno, che decora
l'ambiente.
Si esplora, si guarda in ogni dove,
si osserva tutto ciò che di suggestivo offre il bosco: si ammirano
le alte conifere, le latifoglie e le erbe ancora verdi, gli ultimi
fiori, i frutti del sottobosco ma soprattutto i funghi nella loro
incredibile diversità di dimensioni, di fogge, di tinte.
Soprattutto i funghi... la comunità
multiforme dei miceti... i funghetti minuscoli, appena visibili e i
funghi giganteschi spesso coriacei, legnosi... tutti i funghi...
morbidi, vellutati, lisci, ruvidi, rugosi, squamosi, bavosi...
E ora sono veramente tantissimi i
funghi ma solo ora che siamo all'inizio di settembre. Sì, perché
fino ad alcuni giorni fa, si girovagava a vuoto nelle selve
trovandovi ben pochi miceti. Si scarpinava inutilmente senza poter
minimamente ammirare l'attuale, settembrina quantità e varietà di
funghi, che poi è la stessa quantità e varietà dei miei ricordi,
quella che però, un tempo non lontanissimo, impreziosiva il
sottobosco, durante l'intera stagione estiva, da giugno all'inizio
d'ottobre, non solo ora, a settembre.
Solo ora... Solo ora la terra si è
decisa ad elargire a piene mani i suoi frutti. Solo ora sono spuntati
funghi in abbondanza, anche alle quote più basse, lungo il torrente
e sulle pendici dei versanti più bassi della valle. Prima solamente
qualche esperto fungaiolo riusciva a scovare i gallinacci e qualche
porcino ma in alto, ai margini dei pascoli e nelle fresche abetaie
più elevate.
Colpa del cambiamento climatico?
Difficile poterlo stabilire con sicurezza. Solo l'abate Bresadola, il
grande micologo “solandro”, sarebbe forse stato in grado di
individuare le cause della sopravvenuta carenza di miceti durante i
mesi centrali della stagione estiva. In modo rigorosamente
scientifico, ma solo forse....
Si può comunque supporre che la
scarsità di funghi sul fondovalle nei mesi di luglio e agosto, la
loro tardiva apparizione e il protrarsi in autunno del periodo della
loro comparsa potrebbero essere una delle molteplici conseguenze del
riscaldamento globale.
Solo un'ipotesi, la mia, un'ipotesi
che lascia il tempo che trova suffragata comunque dal fatto che,
anche da noi, in montagna, la carenza di miceti in estate sta
diventando una costante come lo è sempre stata in pianura e in
collina dove lo spuntare dei funghi è da sempre autunnale quando il
clima si fa più fresco e umido.
Ma bando alle considerazioni
pseudoscientifiche e godiamoci questo improvviso regalo della natura,
questa tanto attesa apparizione e non disdegniamo l'attenta e
prudente raccolta di qualche bell'esemplare. E ricordiamoci che a
tavola un “misto” di funghi ben dosato è sempre gradito e che le
fette di “brisa” (Boletus Edulis – un porcino particolarmente
abbondante in questi giorni) ben seccate all'ultimo sole estivo si
conservano a lungo permettendo, durante la stagione fredda, la
preparazione di caldi e aromatici risotti .
Tutte le foto in “Google Foto”
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