Il lavorio delle api


L'ape è diventata un soggetto politico, un simbolo di resistenza e di affrancamento dalle prevaricazioni. Rispettare le api vuol dire rispettare l'ambiente, quindi tutti gli insetti e le altre forme di vita animali e vegetali.

Fine aprile ed inizio maggio 2019.

In queste fredde e piovigginose settimane (che tra precipitazioni, freddo e vento, più che settimane primaverili sembrano settimane invernali mascherate da primavera) le api compaiono solo di tanto in tanto, nelle rare giornate serene o quando il sole riesce ad incunearsi tra le nuvole innalzando rapidamente la temperatura della valle.


Ma le api, quando compaiono, compaiono in massa quasi fossero un minuscolo sciame... Volteggiano sulle piante in fiore del mio giardino-frutteto, si librano nell'aria ancora fresca, si incrociano, virano improvvisamente di qua e di là alla ricerca del fiore più ricco di nettare sul quale si posano talvolta rapide e talaltra lente calando leggere quasi in verticale... Una danza continua, un ballo collettivo, leggero e imprevedibile, e soprattutto sorprendente vista la grande mole corporea rispetto alla minuscola apertura alare. Una vera peculiarità... Il segreto dell'incredibile volo delle api, volo unico ed irripetibile nell'intero mondo degli insetti, sta nell'alta frequenza del battito d'ali e nella loro rotazione in tondo che crea un piccolo vortice (un'area di bassa pressione sul bordo anteriore dell'ala) che consente loro di sollevarsi, e tenersi in aria a lungo percorrendo inimmaginabili distanze.



E, quelli delle api, non sono solo lunghi tragitti per la raccolta di nettare e polline... si sa che le api con un loro particolarissimo volo, riescono a comunicare con le compagne annunciando di aver trovato una nuova sorgente di cibo da sfruttare subito. Si parlano attraverso le cosiddette danze circolari e le danze scodinzolanti che con diverse modalità indicano al gruppo la posizione dei fiori appena individuati, la loro distanza e la direzione da seguire per raggiungerli.
Un fantastico, raffinato modo di esprimersi attraverso il volo che ancora una volta non può che sorprendere come del resto sorprendono tutti gli altri aspetti della perfetta organizzazione sociale del popolo delle api.


Ma torniamo a noi, a ciò che più ci interessa come esseri umani. Le api, oltre a donarci il miele, sono il principale responsabile dell'impollinazione delle piante di quella frutta e verdura di cui ci nutriamo. Senza di loro la riproduzione delle piante sarebbe molto più complicata. Qualcuno attribuisce, probabilmente in modo erroneo, ad Albert Eintein la frase: “Se le api scomparissero dalla terra, all'uomo non resterebbero che 4 anni di vita”.
Frase famosa, che segnala con enfasi il problema del declino delle api nel mondo. Se malauguratamente le api si estinguessero probabilmente molte delle piante che coltiviamo sopravviverebbero comunque ma in diversi casi avrebbero difficoltà a fornirci produzioni adeguate. Senza considerare le numerose specie vegetali che rischierebbero in ogni caso la totale scomparsa. 


A causa dell'attività umana gli alveari si stanno spopolando. L'uomo... sempre e solo l'uomo. L'uso dei pesticidi, ma anche l'inquinamento, la cementificazione del territorio, il disboscamento, e forse anche la diffusione abnorme di onde elettromagnetiche si aggiungono ai cambiamenti climatici (innescati dall'uomo. L'uomo... sempre e solo l'uomo), ai patogeni e ai parassiti naturali primo tra tutti l'acaro Varroa destructor come causa della moria sempre più accentuata delle api.
In diversi Paesi del mondo si stanno studiando dei rimedi e prendendo dei provvedimenti per limitare cause e concause del declino e moria delle popolazioni delle api.
Contrariamente a quanto accade con il riscaldamento globale, le soluzioni da adottare non richiedono necessariamente un coordinamento tra i vari Paesi, le soluzioni possono essere anche e semplicemente solo locali riguardando soprattutto il modo di gestire agricoltura e territorio. Si deve solo agire. Se ci fosse la percezione della portata del problema. e la volontà di intervenire qualcosa di positivo si potrebbe certamente fare anche da noi.


Fortunatamente le api non sono l'unico insetto impollinatore anche se sono di gran lunga il più importante.
Sui fiori delle mie piante ornamentali, principalmente peschi giapponesi e forsizie e sulle mie piante da frutto, ciliegi, susini, peri, meli, ribes … si osservano numerosi altri piccoli animali che si nutrono di nettare e di polline contribuendo all'impollinazione.
Tra questi si individuano immediatamente, per la loro dimensione e per l' aspetto tozzo, i bombi nelle loro numerose varietà (specie) presenti nella zona. Gli insetti che più incuriosiscono sono però delle “mosche” travestite da api o da vespe. Sono varie specie di innocui ditteri sirfidi, bellissimi per forma e colori, che si sono mimetizzati assumendo l'aspetto di animaletti pericolosi per allontanare i loro predatori. Veri acrobati possono rimanere fermi a mezz'aria e addirittura volare all'indietro.
E infine non scordiamoci che sui fiori si posano pure molti lepidotteri, farfalle di cui, però, nel mio giardino non ho finora visto traccia.

"L'ape non è un animale domestico e neppure selvatico, ma qualcosa di intermedio, una creatura capace di contrarre rapporti con l'uomo senza perdere la propria libertà; o comunque restando sempre in condizioni di riprendersela."    Così scrisse Plinio in Historia naturalis.



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Belle le api e tutti gli altri insetti impollinatori che frequentano il mio minuscolo frutteto, appena fuori l'uscio di casa. E' stato coinvolgente osservarne le acrobazie, il loro continuo, ostinato ronzare migrando di fiore in fiore alla ricerca di nettare... ma poi... Poi, ancora una volta, l'inverno ha travolto questa instabile primavera, una primavera che proprio non riesce ad affermarsi. E' ritornato il freddo, il vento e pure la neve (per la terza volta in poco più di un mese), molta neve e le api si sono rintanate nelle loro casette, nei loro alveari imbiancati costrette a rinunciare alla loro quotidiana attività. Meno nettare, meno miele... e fiori avvolti nel gelido candore della neve, piante da frutto al culmine della fioritura esposte al gelo notturno... L'enorme lavorio delle api e di tutti gli altri insetti pronubi reso, in buona parte, vano dalle conseguenze del cambiamento climatico provocato dall'insipienza umana. Raccolti compromessi? Inutile piangere sul latte versato... 


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