L'autunno è ormai alle porte... Tutto
è silenzio. Il caos di ferragosto è solo un ricordo.
Camminare nell'aria frizzante dei miei boschi, totalmente liberi dalla confusione estiva, riempie l'animo di tranquillità e permette di accogliere con serenità, appena venata di malinconia, la nuova stagione che è alle porte.
Così vincendo la
pigrizia, mi allontano più volte dal paese e mi inoltro sui vicini sentieri che
tagliano i pendii della valle ed ogni volta…… il mutare della luce,
dei colori, degli odor,i nonché delle situazioni meteorologiche mi
regala una ricchezza ed una particolarità ambientale difficilmente
riscontrabile in altri periodi dell'anno.
Accade spesso che al primo mattino le nubi accarezzino il fondovalle per levarsi lentamente fino a diradarsi e a dissolversi del tutto durante le ore più calde svelando, inaspettatamente, un cielo limpido e ancora molto luminoso. Ma è solo nel folto del la selva, nel buio della foresta dove il cielo scompare, che è possibile assistere ad un incantesimo, ad una magia di fine estate, all'improvviso apparire della luce nell'oscurità più impenetrabile. Il sole che di giorno in giorno si fa sempre più basso, riesce a bucare, con i suoi raggi radenti, le fronde degli abeti proiettando isole risplendenti, sulla lettiera, sui muschi, sulle felci, sulle foglie dei noccioli, degli aceri e dei giovani faggi e al limitare bosco sulle erbe inzuppate di rugiada. Qua e là delle sottili lame di luce creano incredibili artifici fatti di intensi chiarori, di sfolgorii improvvisi, di umide lucentezze, nell'ombra profonda e uniforme che un impenetrabile tetto di chiome scure e compatte ha disteso ovunque.
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