Il castello di San Michele all'imbrunire


Breve passeggiata sul far della sera


Quando scende la sera e il sole rischiara solo il culmine dei monti più alti, mi vien voglia di uscire, di mettermi in cammino su viottoli e stradine nei dintorni del paese. E' questa infatti l'ora che più mi incanta... l'ora in cui il giorno si spegne, l'ambiente si copre di ombre e pian piano il buio si avvicina. L'ora in cui si respira un'aria diversa, più fresca, un'aria mossa, più viva... l'aria che precede il crepuscolo e l'immobilità della notte. L'ora in cui le calde pennellata di colore che ancora ravvivano le pendici dei monti si smorzano a poco a poco fino ad estinguersi lasciando il posto ad un indistinto fondale in chiaroscuro.

Se il cielo è sereno la sua tinta muta di minuto in minuto, virando dall'azzurro al giallastro, all'aranciato, al rosato, al violetto per sfociare nel blu plumbeo dell'oscurità. Tinte generalmente tenui che sfumano lentamente l'una nell'altra. Se al contrario il cielo è parzialmente coperto e verso ovest si addensano dense velature ma soprattutto alte nubi lenticolari si può assistere ad un tramonto suggestivo, talvolta spettacolare dai colori vividi e nitidi.

All'imbrunire, quando il cielo muta, mi ritrovo quindi a camminare nei dintorni del paese di Fucine. Evitando, per quanto possibile le strade principali a quest'ora oltremodo trafficate (dalle auto degli amanti del luna park dello sci di ritorno dal loro quotidiano exploit), raggiungo i prati innevati a valle della “Strada della Fornas” verso la confluenza del torrente Vermigliana con il fiume Noce dove il paesaggio è dominato dal bel castello di San Michele.



Esploro l'ambiente che mi circonda camminando senza minimamente sprofondare nella neve che copre l'intera zona. Siamo alla fine di dicembre, in pieno inverno... e la neve, quest'anno, è abbondante, non manca sicuramente... al contrario di quanto è accaduto durante molti degli inverni passati. Quest'anno è scesa addirittura anzitempo e in quantità inusualmente copiosa (è fioccato all'inizio di novembre: evento anomalo? Altro indizio di un inarrestabile cambiamento climatico ?) accumulandosi sul terreno in uno strato spesso che le piogge e il freddo successivi hanno oltremodo compattato e indurito.


Mi attornia un paesaggio in chiaroscuro. L'atmosfera, dopo il tramonto, è spenta, sbiadita e l'imbrunire si avvicina a passi sempre più lunghi e più rapidi. Inaspettatamente però, e solo per pochi minuti, il cielo si rianima, riprende colore... Sopra le altissime cime del Taviela e del Vioz che chiudono la Val di Pejo si tinge di rosa, di un rosa tenue che, a poco a poco si fa più intenso, scuro e antico fino a dissolversi nel grigiore della sera. Altri più vividi colori si accendono sopra il Tonale, dove muore la valle e il sole declina durante l'inverno. Fulgide tonalità. Un mix di giallo, di arancione e di rosa pittura le nubi e le dense foschie che stazionano sopra i rocciosi Monticelli sovrastanti il Passo.




Ma le tinte vivaci e luminose che fanno da sfondo ad un paesaggio fatto di bruni e di grigi, scuri e smorti durano poco, si dissolvono rapidamente. Le nubi si oscurano, il buio avanza in fretta... la notte non sospende la sua avanzata. L'atmosfera si fa sempre più cupa: è il crepuscolo, un crepuscolo invernale sul Castello di San Michele, tra terra e cielo, tra boschi tenebrosi e nubi variopinte che ben presto si sono spente... L'oscurità ha avuto il sopravvento, il cielo ora mantiene un minimo di luminosità solo là dove il sole è tramontato, verso le cime del Tonale...

...Si accendono le luci. I paesi, vicini e lontani, a poco a poco si illuminano. Anche lungo le massicce murature merlate del castello di Ossana si accendono le luci, si accendono i riflettori... che, sempre lo rischiarano nell'oscurità della notte modellando le sue antiche e cadenti mura, i resti del palazzo e il suo possente mastio. In questo periodo poi, è importante illuminarlo per bene perché al suo interno, nelle sue corti, si accolgono i valligiani e i turistiche e che affollano Ossana, l'arcinoto “borgo che ha più presepi che abitanti”.
Si fa notte. Immerso nell'oscurità ormai incipiente mi avvio sulla strada del ritorno, avanzando prima sul solido manto di neve ghiacciata e poi sulle vie del paese asfaltate e ben pulite. Non c'è molto da camminare ma è tardi e sarò a casa solo quando si sarà fatto del tutto buio.


Foto rielaborate con Luminance HDR v 2.6.0.

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