Momenti magici, attimi che non si scordano lungo le sponde del torrente Vermigliana... Istanti da non perdere, da immortalare soprattutto all'alba e al tramonto quando i raggi del sole nascente o morente si allungano sul torrente distendendosi ambrati sui suoi placidi slarghi o impattano scintillanti sulle cascatelle, sulle piccole rapide, sui salti e sui gorghi tra i massi e le rocce affioranti in un alveo immerso nel verde del bosco. Verde di foglie mosse dalla brezza, di foglie tremolanti che luccicano e vibrano, si accendono e si spengono sfiorate dalla luce radente del primo mattino o della sera.
Quando risalendo la stradina che
costeggia il torrente, scorgo, tra la fitta vegetazione, un pescatore
che immerso nella corrente fino alle ginocchia proietta la sua lunga
lenza provvista di mosca secca, la vista sul corso d'acqua che scende
a valle tra salti e buche si vivacizza ancora di più, la sua
bellezza si fa ancora più dinamica e... anche più coinvolgente,
sicuramente più interessante.
Tanto interessante da richiedere una
interruzione del mio procedere, una sosta curiosa, una pausa rivolta
ad esaminare movenze ed astuzie del pescatore, ad individuarne
tecniche ed abilità ed infine, dopo tanto armeggiare, ad osservarne l'esito positivo.
Esito positivo, in verità, raramente visibile durante le mie troppo brevi fermate ma che, quando si
verifica concludendosi con la cattura di una preda guizzante mi
emoziona tantissimo richiamando alla memoria qualche mia analoga
giovanile impresa lungo le sponde del lago di Barco. Ma l'eccitazione
solitamente dura ben poco... a smorzare l'entusiasmo subentra
(purtroppo) la razionalità (un po' troppo rigida) della terza età
che, davanti al subitaneo rilascio in acqua della trota arcobaleno,
inevitabilmente si interroga... si chiede quanto sia opportuno ferire
e spaventare un essere vivente solo per ottenerne in cambio
qualche istante di trepidante emozione.
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