Da un eccesso meteorologico all’altro... reiterate manifestazioni estreme, eventi eccessivi, ormai sotto gli occhi di tutti... sempre che li si voglia vedere, che li si voglia considerare e per quanto fattibile, gestire nelle loro conseguenze e soprattutto nella loro origine.
Il “tempo” meteorologico ci maltratta sempre più con colpi di frusta sempre più frequenti e violenti, ci fa sobbalzare bersagliandoci con accadimenti che anche in tempi brevissimi vanno da un estremo all’altro... da un’ondata di calore ad una di freddo inusuale, da un lungo periodo siccitoso ad uno di pioggia intensa a volte talmente furiosa da causare frane e disastrose alluvioni.
Un “tempo” che come ovunque anche in Val di Sole è ormai caratterizzato dal reiterarsi di eventi climatici estremi, eventi che in passato erano decisamente più rari…. caratterizzato dal sempre più frequente verificarsi di situazioni per più aspetti preoccupanti, situazioni di cui, nel corso degli ultimi anni ho seguito il verificarsi e l’alternarsi, “leggendole” anche nella variazione talvolta lenta, talvolta improvvisa, della portata d’acqua del torrente Vermigliana sulle cui sponde mi muovo frequentemente.
Verso la fine di marzo, ma anche durante il mese successivo e, se ben ricordo, anche più avanti, il torrente Vermigliana era in secca, era quasi asciutto, asciutto come mai prima mi era accaduto di vedere. Dopo un lunghissimo periodo siccitoso (15 mesi?) vi scorreva solo un esile filo d’acqua come documentano le immagini (e lo scritto) di un mio recente post: “Siccità: tramonto sul torrente Vermigliana in secca”.
Il giorno dopo... |
Alla fine di agosto, dopo un lungo periodo di caldo torrido, sono state sufficienti alcune ore di pioggia (un pomeriggio seguito da una notte di pioggia molto intensa), per mettere in crisi il bacino idrografico del Vermigliana. Come ormai tende ad accadere con inusuale frequenza il torrente si è gonfiato a dismisura allarmando non poco turisti e residenti. Solo la presenza di due imponenti briglie filtranti e dei relativi bacino di accumulo ha impedito che le acque esondassero allagando aree abitate e campagne. Scampato pericolo… ma il futuro cosa ci riserverà? Le opere idrauliche oggi presenti saranno sufficienti a proteggerci dalle piene che con ogni probabilità si faranno sempre più frequenti e distruttive? Si potrebbero rendere indispensabili altre briglie, altre arginature… ma fino a quando potranno proteggerci? In assenza di efficaci azioni volte ad incidere sulle cause del cambiamento climatico, qualsiasi ulteriore intervento di adattamento a delle situazioni climatiche sempre più estreme, potrebbe, a lungo termine, rivelarsi del tutto inutile.
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