Alla scoperta di un sentiero poco noto
Giunti a Malga Strino, dopo la salita che prende il via dalla strada statale del Tonale, si può proseguire il cammino, risalendo gli ultimi radi
lariceti e i bei pascoli della valle per raggiungere la “Città morta” o i “Laghettidi Strino”. Volendo ci si può anche inerpicare sulla vetta panoramica del monte “Redival”.
Più modestamente si può pensare di raggiungere il “Forte Zacarana” percorrendo
per intero il “Sentiero del Bòzerlait” o una scorciatoia che sale direttamente
dalla malga o si può semplicemente riposare distendendosi sui prati a monte
della malga, tra le mucche al pascolo e i fischi allarmati delle marmotte. Ma
ci si può anche avviare per un comodo sentiero quasi pianeggiante che in circa
un’ora e mezza conduce al “Bait del Vedeler”. E’ questo un sentiero poco
frequentato che taglia il versante a mezza costa nell’ombra di lariceti coetanei
e di boschi più fitti, misti di abete rosso e larice.
In verità questo tracciato andrebbe sottoposto a lavori di
manutenzione, estirpando le erbe invadenti e rimuovendo alcuni (pochi) tronchi
che caduti sul sentiero impediscono il passaggio costringendo a larghi,
faticosi, aggiramenti. Comunque il sentiero è sempre ben individuabile tranne
nel suo ultimissimo tratto dove i molti alberi crollati in seguito ad un turbine
di vento lo nascondono alla vista: siamo comunque in prossimità del “baito” che
è visibile, poco più in basso, appena superato l'intrico delle ramaglie.
Lungo l’intero cammino ci accompagna l’emozionante vista dell’ampio,
stupendo, scenario sulle cime del Gruppo Adamello Presanella quasi a
ricompensarci per aver scelto un percorso che allunga di molto il rientro.
Giunti infatti al “Bait del Vedeler”, dopo aver ammirato il bel panorama e esserci riposati e ristorati, si
scende per un sentierino e di seguito per la strada forestale fino ai ruderi di “MalgaMezzolo”. Si raggiunge quindi, la base della Val di Strino, chiudendo così il
percorso ad anello, per proseguire infine, sulla strada militare, fino alla statale,
nostro punto di partenza. Il tragitto del ritorno è lungo ma è comodo ed è sempre animato
dalla consolatoria vista degli scintillanti ghiacciai della Cima Presanella.
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