Il "Percorso Bresadolano"


Pochi sanno che il “prete dei funghi” il micologo Giacomo Bresadola, uno dei personaggi più illustr1 della Val di Sole”, ha un “percorso” a lui dedicato che tocca alcune delle località "segnate", in modi diversi, del suo passaggio. Il percorso, denominato appunto “Percorso Bresadolano”, realizzato su iniziativa del “Centro Studi della Val di Sole”, consta di cinque tappe che si snodano lungo la valle. In ognuna delle cinque località è stato posto un pannello illustrativo che oltre a descrivere la stazione stessa, rimanda alle diverse fasi della vita del genio solandro, al suo lavoro e ai suoi studi.
Il percorso inizia nella media-bassa valle e la risale toccando via via gli altri siti. Forse, nel numerare e illustrare le tappe, sarebbe stato più opportuno seguire una successione temporale iniziando dal piccolo paese di alta montagna che gli diede i natali.
Dopo aver girovagato in lungo e in largo per la valle alla ricerca dei cinque siti che compongono il "Percorso" sarà bene visitare anche il Museo della Civiltà Solandra a Malè, capoluogo nella Val di Sole. Vi si trova infatti un intero settore dedicato a Giacomo Bresadola con una raccolta di preziosi cimeli, oggetti personali, tavole acquerellate... (tutto quanto non è andato disperso nei musei di tutto il mondo ma è rimasto in valle) assieme ad un'edizione originale del suo capolavoro “Iconographia Mycologica” e ad un allestimento multimediale a lui dedicato.



Busto bronzeo posto a ridosso della 
chiesetta di Ortisè, paese natale dell'illustre
“curato di montagna”


Giacomo Bresadola nacque ad Ortisè, minuscolo paese posto ad alta quota sul versante solatio della valle, il 14 febbraio 1847, primo di dodici fratelli. A Ortisè frequentò i primi tre anni della scuola popolare e continuò poi i suoi studi a Cloz, in Val di Non, presso uno zio, parroco in quel paese. A causa della difficile convivenza con lo zio venne ben presto mandato a Montichiari, nel bresciano, dove il padre lavorava come ramaio e qui completò le scuole elementari. Proseguì gli studi a Rovereto ma l'indirizzo tecnico-commerciale scelto dal padre non gli si confaceva e, pur avendo conseguito ottimi risultati, passò al ginnasio a Trento. Fu in questo periodo che nacque in lui la vocazione sacerdotale e a diciannove anni intraprese gli studi teologici. Nel 1870 venne consacrato sacerdote. Come cooperatore operò a Baselga di Pinè, Roncegno e Malè e nel 1877 fu nominato curato di Magras ed Arnago. Qui trovò il tempo di dedicarsi alla botanica interessandosi soprattutto di micologia. I suoi studi e le sue prime pubblicazioni attirarono ben presto l'attenzione dei micologi di tutto il mondo. Iniziò a classificare funghi che nessuno fino ad allora aveva descritto e denominato. Apprezzamenti e... i funghi essiccati da studiare arrivarono da paesi sempre più lontani e numerosi. Nel frattempo il vescovo lo aveva nominato amministratore della mensa vescovile e aveva quindi lasciato la sua parrocchia trasferendosi a Trento in un minuscolo appartamento dove abitò fino alla morte



Riproduzione di un disegno
acquarellato autografo
dell'illustre micologo  


La piccola città divenne ben presto uno dei centri mondiali di studi micologici. Musei e istituti universitari inviarono intere raccolte di funghi perché Giacomo Bresadola li classificasse e se ancora sconosciuti li denominasse. Qui il sacerdote allestì preziose e ricche collezioni micologiche non solo per città italiane come Trento, Padova e Torino ma anche straniere, Stoccolma. Leida, Parigi, New York, Whashington, Cincinnati, Berlino,Leningrado, Uppsala... Senza mai allontanarsi dalla regione, in un viaggio ideale attraversò tutto il mondo, classificando funghi provenienti da tutti i paesi. Fondò la più importante scuola micologica mai esistita con oltre 400 allievi, la maggior parte di fama mondiale, disseminati ai quattro angoli della terra. Nel 1927 venne dato alle stampe il primo volume della sua opera principale. L “Iconographia Mycologica”. Molti dei ventisei volumi di cui si compone l'opera purtroppo uscirono postumi... Morì il 9 giugno 1929.


Sintesi della presentazione di Federica Costanzi
nel “Cofanetto” di riproduzioni dei disegni di Giacomo Bresadola
realizzato a cura del Centro Studi per la Val di Sole




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