Passeggiata alla località “Molin”
di Ossana partendo da Pellizzano
Questa passeggiata che da Pellizzano
raggiunge i dintorni di Ossana è poco conosciuta, è poco
frequentata, almeno nel suo ultimo, ripido tratto ed è un vero
peccato perché si tratta di un percorso che sa offrire (a chi,
magari del tutto casualmente come lo scrivente, lo scopre e lo
percorre) non solo degli ampi panorami sull'alta valle ma pure dei
singolari scorci sul bosco e sulla campagna coltivata ma soprattutto
sul vecchio ed abbandonato agglomerato di rustici edifici del
“Molin”, in riva al sassoso ed erto torrentello che scende dalla
Val Piana.
Partendo da Pellizzano si imbocca la
stradina ciclo-pedonale diretta in Val di Pejo e vi si cammina per
alcune centinaia di metri superando le continue gibbosità che, per
la gioia degli amanti della bicicletta, la caratterizzano in questo
zona. Quando la pista piega decisamente sulla destra, dirigendosi
verso Cusiano, si abbandona la strada asfaltata e ci si infila sulla
stretta mulattiera che sale ripida sulla sinistra, alla base del
versante boscoso, seguendo a notevole distanza, il corso del Rio Val
Piana. Più si avanza più il bosco si fa fitto e più il corso
d'acqua si avvicina, convergendo con l'erboso sentiero, fino ad
incontrarlo nei pressi della nostra meta. Un rustico, robusto ponte
in legno, realizzato di recente, consente di proseguire, passando
sulla sponda opposta del rivo, proprio là dove sorgono i vecchi
fabbricati del “Molin” di Ossana. Sono fienili, stalle, vecchie
ombrose abitazioni abbandonate... una fontana in un minuscolo
cortile.... ma non è possibile individuare l'antico mulino ad acqua
all'origine del toponimo del luogo. In quale edificio era situato? Si
trovava forse in quel rudere che emerge dalla vegetazione, poco più
a valle, lungo le sponde del torrentello? Chi lo sa.... Tra gli
edifici ancora saldamente in piedi si distingue invece, nettamente
per la sua particolare architettura, la gloriosa centralina che a
lungo fornì energia elettrica all'intero territorio di Ossana.
Dismessa ormai da molti anni è stata rimpiazzata da un'altra, più
moderna ed efficiente centrale, realizzata sul fondovalle, lungo la
pista ciclabile, poco oltre il “nostro” bivio per il “Molin”.
Proseguendo, superato il piccolo
gruppo di vecchi fabbricati del “Molin”ci si ritrova
immediatamente sulla bella strada asfaltata che proviene dal centro
storico di Ossana. Ci si ritrova (con un certo stupore) immersi in un
mare di edifici moderni, edifici di recente realizzazione. Siamo
alla periferia del paese, in una località che, pochissimi decenni
fa, fu fittamente urbanizzata, siamo ai piedi di un'ampia zona che venne totalmente
trasfigurata... da prato, da zona agricola a zona ad alta densità
residenziale. Ma sono solo residenze per le vacanze, solo seconde
case... esclusivamente seconde case o quasi, appartamenti in gran
parte condominiali, ben poco utilizzati, occupati per poche settimane
in estate e a volte per qualche giorno anche durante il periodo
natalizio... Investimenti che hanno portato solo momentanei e
marginali benefici all'economia di questo comune montano. Fu un
inutile spreco di suolo e di di denaro pubblico? Probabilmente sì.
Furono comunque interventi promossi, se si vuole pensar bene, per
innescare o sperando di innescare un successivo processo di sviluppo
turistico (alberghiero) più consistente e redditizio. Uno sviluppo
economico che mai si è visto e che ancora oggi si fa attendere
nonostante la battente promozione turistica costantemente portata
avanti con grande impegno... anche finanziario.
Chi non ha sentito parlare di Ossana?
Ossana... il borgo con uno dei cieli notturni più limpidi d'Italia,
il borgo più presepioso d'Italia, il borgo più “green”
d'Italia.... Ma chi oggi, sull'onda di questo insistente battage
pubblicitario, visita questo borgo si rende immediatamente conto
delle carenze del paesello, che, se pure reso più
attraente dai recenti interventi di arredo urbano e da alcune
ristrutturazioni di vecchi edifici, manca quasi totalmente di
strutture destinate all'accoglienza. Nel bel borgo sono carenti i
bar, i negozi, le pizzerie, ristoranti, B&B, pensioni,
alberghi... e carenti è dir poco, molti mancano totalmente, mancano
anche declinandoli al singolare.
Va bene lavorare sull'immagine,
richiamare le folle... ma se non esiste la sostanza... se la folla
non si può adeguatamente ospitare a che serve tutto ciò?
Se non viene promossa
l'imprenditorialità, incentivata in qualche modo (e non so quale),
si opera sul nulla e per nulla, si sprecano inutilmente energie e
denaro. E certamente non è “valorizzando” la ancora integra Val
Piana, poco a monte del paese, realizzandovi, come si mormora, un
ristorante e magari, a seguire, chissà quali altre strutture... o
sorvolandola con una invadente zipline di supposto grande richiamo, che si
sopperisce alle carenze del centro abitato. Anzi.... così si rischia
pure di rendere molto meno “green” il borgo più “green”
d'Italia alterandone la favolosa immagine acquisita con tanto impegno
in questi ultimi tempi..
Ma torniamo a noi. Torniamo alla
nostra passeggiata. Chi lo desidera, dall'ombrosa località “Molin”,
può proseguire verso il centro di Ossana. Da lì può discendere
verso il fondovalle imboccando la bella stradina di campagna che
raggiunge, nei pressi del Colle Tomino e del Parco della Pace, la
pista ciclo-pedonale e su questa può rientrare a Pellizzano
ricalcando in parte il percorso dell'andata. Personalmente ho
preferito non costeggiare la “bella” zona residenziale di Ossana,
ricca di seconde case poco utilizzate e fare ritorno sulla via già
battuta..
Tutte le foto in “Google Foto”
1 commento:
Un ottimo posto per rilassarsi. Penso che passeggiare lì per molte ore sia un puro piacere. Tutto quello che devi fare è indossare scarpe comode, calzini caldi e puoi andare a visitare la città.
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