El Foren de Noval

La località Forno, detta in dialetto “el Foren de Noval,”  si trova sulla pista ciclabile della Val di Sole a circa un chilometro da Fucine, verso Cogolo nella valletta di Pejo. Il toponimo ha origine dall’attività di fusione del materiale ferroso estratto dalle miniere di Comasine, attività che al Forno si protrasse a lungo, per molti secoli. In questa località  si poteva osservare, fino a tempi relativamente recenti, un altoforno di notevoli dimensioni. Era collocato dove ora sorge la dipendenza di una casa per ferie, appena  valle della ciclabile. Veniva alimentato attraverso un ponte in legno proveniente dall’edificio a monte, oro sede principale dell’albergo, che fungeva da deposito del minerale e del carbone. Sono pochi i segni superstiti di questa attività secolare: solo la traccia di una “roggia”, il canale per l’acqua  che alimentava con la sua energia un grande maglio di cui rimangono le due grosse pietre lavorate su cui poggiava.


Il ferro scavato nelle miniere di Comasine veniva trascinato al “Fôren” tramite slitte a mano.  Il carbone veniva prodotto invece nei boschi di tutto il territorio. Numerosissime sono ancora le “ajàl”, piazzole  che servivano a tale scopo. Basta rimuovere un po’ la terra in superficie e subito appare la terra nera indicante il loro utilizzo. La notevole attività legata all’estrazione del ferro richiamò in valle numerose persone, soprattutto dalle vicine valli lombarde.  Parliamo dei secoli XIV – XV e XVI.  L’attività mineraria e siderurgica proseguì però, tra alti e bassi,  fino a metà dell’ottocento. A Fucine avveniva gran parte della lavorazione del ferro in numerose officine alimentate dall’abbondante forza motrice prodotta dalle acque della Vermigliana.
Recarsi oggi al Forno e più oltre verso il bivio per Comasine è una bella passeggiata molto frequentata, non solo dai ciclisti: un tracciato che si snoda, nel suo tratto iniziale, tra prati e boschi e più avanti, oltrepassato “el Foren”, lungo la riva del  fiume Noce.  Il percorso, quasi pianeggiante al principio, si fa piuttosto ripido nei pressi della provinciale che conduce a Comasine. Poi, superata la provinciale, prosegue leggermente ondulato,  in fronte al massiccio del Vioz, fino al paese di Cogolo.  In estate, con il caldo, conviene percorrere la ciclabile di pomeriggio quando il sole è ormai occultato dal monte Boai che sovrasta la strada; nella stagione fredda è più opportuno passeggiare al mattino al tepore dei deboli e radenti raggi solari invernali.

Ho postato delle immagini HDR estive del Fiume Noce ripreso della ciclabile oltre il Forno. Altre fotografie ritraggono l’aspetto invernale della zona. Particolari i “fiori di ghiaccio”  fotografati  nei prati del Forno durante un inverno umido e particolarmente freddo.

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