"Mentre spira la brezza e le ombre si allungano, io me ne andrò sui monti profumati..." |
Lasciata l’auto al Fontanino di Peio si sale al lago per la comoda strada in sponda sinistra; si prosegue poi fino a Malga Giumela e quindi sulla sinistra per una mulattiera fino a Malga Paludei. Il percorso si snoda tra i boschi di larice e abete rosso, a mezzacosta, cento, duecento di metri più in quota rispetto al lago. Meno di due ore, forse tre con i bambini. Al ritorno si scende per un sentiero piuttosto ripido ma ben segnato fino a malga Palù e si costeggia poi il Lago, sulla sponda opposta, fino allo diga. Da qui per portarsi al Fontanino si può scegliere se attraversare lo sbarramento e riprendere la strada da dove si è saliti o se imboccare, partendo poco più in alto, dalla Malga di Celentino, il sentiero in sponda destra.
Questa è zona frequentatissima durante la stagione estiva. Se si ama la tranquillità, se si amano osservare fiori ed animali del bosco conviene scegliere il periodo primaverile o autunnale. Allora è più facile avvistare, anche rimanendo sul sentiero qualche scoiattolo, nocciolaie, un picchio, cince, rampichini, scriccioli, pettirossi e altri piccoli uccelli, e magari con un po’ di fortuna un capriolo, un cervo o una volpe. Se si abbandona, per un’oretta, il sentiero tra la Giumela e i Paludei, e ci si porta in quota, dove il bosco si dirada e lascia spazio ai pascoli alti si possono facilmente vedere, di buon mattino, branchi di cerve con i piccoli al pascolo e a fine settembre udire il bramito del cervo maschio e osservarlo intento a difendere la supremazia sul proprio harem.
Una piccola zona della Malga Paludei è stata adibita a bivacco dove, adattandosi, si può pernottare. Al mattino ci si può addentrare nella parte terminale della Val del Monte verso la Sforzellina e il Passo Gavia, o salire in Val Umbrina con la cascata e il bellissimo laghetto, o portarsi in Val Piana ai piedi della cima S. Matteo, deviando poi al Lagostel e discendere per il “percorso della Fauna”. Molti anni fa raggiunsi dalla Val Piana, per pascoli e ripidissimi sfasciumi, la Vedretta di Villacorna con, nei pressi, lo stupendo omonimo laghetto. Lì erano ancora rintracciabili i resti degli scontri che tra agosto e settembre del 1918 impegnarono le forze contrapposte di quella che fu la più alta battaglia della prima guerra mondiale (Consiglio la lettura di: “La battaglia più alta della storia” di Giuseppe Magrin – Rossato editore).
Paludei in primavera e in estate:clicca su "Raccolta foto di Google+" per vedere le fotografie.
Paludei in autunno: cilcca su "Raccolta foto di Google+" per vedere le fotografie.
In YouTube si trovano i due video con una migliore risoluzione:
Paludei N1 --Paludei N 2
Nessun commento:
Posta un commento