Quattro passi... ma solo quando ne
vale la pena. Sì, solo quando ne vale la pena perché dopo le
“obbligatorie” prime visite risalenti qualche anno fa, al periodo
dell'iniziale apertura al pubblico del castello e dopo la quasi
“obbligatoria” consultazione di volumi e pubblicazioni varie per
approfondire la storia e le modalità di recupero di ciò che del
castello è rimasto, da qualche anno oltrepasso poco quello che fu il
suo ponte levatoio. Vi accedo solo in particolari circostanze, solo
in occasione di mostre o eventi che, a ragion veduta, ritengo mi
possano interessare.
Le mie visite al castello non sono
quindi molto numerose, avvengono solo di tanto in tanto. Devo dire
però che ultimamente la mia frequentazione è si è fatta più
costante. Questo perché durante le due ultime stagioni estive, ho
piacevolmente assistito ad un utilizzo più consono dei suoi spazi.
Ora, a mio giudizio, il bel maniero non è quasi più sede della
banale fruizione che inizialmente l'ha fin troppo caratterizzato
quasi fosse un monumento tuttofare adatto per ogni
occasione e per ogni stagione. Il nuovo criterio d'utilizzo,
basato in buona parte sullo sviluppo di precise tematiche,
opportunamente scelte di anno in anno, mi è parso positivo, una
buona cosa, un buon miglioramento.
L'estate scorsa, con una serie di
interessanti appuntamenti (tra i quali eccellevano una coinvolgente
rappresentazione teatrale e due interessanti tavole rotonde), si è
reso omaggio, a 450 anni dalla sua morte, a Jacopo Aconcio ingegnere
e filosofo nato a Ossana proprio ai piedi del San Michele.
Gli appuntamenti di questa estate
2018, che hanno come scenario privilegiato il castello ma non solo,
prendono invece spunto da una ricorrenza celebrata un po' ovunque: il
“centenario della grande guerra”. Gli eventi in programma ad
Ossana vanno però oltre la mera celebrazione della ricorrenza: sono
eventi molto diversi tra di loro, sono spettacoli teatrali, letture,
concerti, mostre, incontri con giornalisti di guerra... Il tutto nel
ricordo delle dolorose vicende locali, per riflettere sulle
sofferenze che la guerra comporta, per tutti, militari e popolazione
civile, nell'auspicio di un futuro solo di pace.
Lodevoli iniziative, quelle portate
avanti nel corso delle due ultime stagioni estive, culturalmente
apprezzabili e attrattive sia per la popolazione locale che per la
popolazione turistica. Una fruizione intelligente non solo del
castello di San Michele, anche di altri ambienti chiusi e spazi
aperti all'interno dell'abitato.
Non cosi purtroppo, a mio avviso,
l'utilizzo che del bel castello viene fatto durante la stagione
invernale. Si insiste, ormai da parecchi anni, a convertire le
antiche mura del maniero in uno scenografico fondale per il mercatino
natalizio. E questo per l'intero periodo natalizio, giorno dopo
giorno... Si tratta di un mercatino piacevole da visitare ma che
dovrebbe trovare una collocazione più adatta. Come già scrissi dueo tre anni fa, è mia opinione “...che
non sia opportuno banalizzare la fruizione di un bene comune di
notevole interesse con trovate di grande richiamo ma non consone al
luogo, con l’unico obiettivo di attrarre un numero sempre maggiore
di persone (quando,oltretutto, in paese scarseggiano le strutture
pubbliche e private per l’accoglienza…). Non contano solo i
numeri (la “quantità” è importante ma spesso da sola non fa
“qualità”)… ...
“
La
invernale rassegna dei presepi che si tiene in paese con annesso
mercatino natalizio (ripeto, a pare mio fuori luogo nel bel
castello), sta assumendo dimensioni eccessive per non dire
elefantiache, certamente non commisurate alle potenzialità ricettive
del paese ospitante. Ciò nonostante, si persiste nell'enfatizzare
l'offerta con nuovi e creativi
espedienti cercando così , di anno in anno, di attrarre sempre più
visitatori.
A quanto pare il nuovo espediente, la creativa novità del
prossimo Natale sarà il “Volo”, il volo sul paese in compagnia
di Babbo Natale. Un volo naturalmente solo virtuale, un viaggio
fantastico sulla slitta di Babbo Natale. La slitta virtuale sarà
trainata dalle renne, partirà dalla Lapponia, sorvolerà l'intera
Europa e arriverà sui nostri monti, volerà sulla Val Piana, sul bel
maniero e infine atterrerà sulla piazza della chiesa
parrocchiale..... così almeno ho letto da qualche parte.
Un'idea che non mi sorprende conoscendo la locale propensione i per
i voli pindarici in particolare per i voli in zipline e per altri
creativi progetti di valorizzazione turistica all'insegna (o con la
copertura) di una supposta sostenibilità ambientale. (Progetti
riguardanti in particolare la Val Piana e di cui si è letto
ultimamente, Mi chiedo dove ci potrebbero portare, passo dopo passo,
in un futuro più o meno prossimo).
Una realizzazione, quella del volo virtuale su Ossana, che se ben
costruita, risulterà certamente efficace nella logica unidirezionale
dei “grandi numeri”, logica che indirizza il tutto, che, ormai da
parecchio tempo, governa quella che fu un'iniziale umile e tranquilla
rassegna di presepi. Devo comunque ammettere (anche se con un certo
sforzo da parte mia) che questa iniziativa potrebbe anche essere in
grado di coinvolgermi emotivamente: portare un pizzico di fantasy in
Val di Sole non guasta, potrebbe anche essere un simpatico evento...
se non fosse che forse con i denari necessari per l'acquisto del
software e dell'hardware necessario per far volare il visitatore
curioso, me compreso, si sarebbero potute fare cosette più utili,
concrete e durature...
Sì, perché esistono delle priorità, priorità che naturalmente
dipendono sempre e comunque da valutazioni molto soggettive...
Priorità soggettive dicevo, priorità che spesso si potrebbero
risolvere con dei minuscoli interventi di conservazione,
manutenzione, abbellimento... Interventi che molte persone in paese
auspicano e che ognuna di loro saprebbero ben indicare regalandone la
ricetta... ma queste persone, ben si sa, non vedono lontano, non
hanno “visione”, non riescono a cogliere l'importanza di
progetti e di realizzazioni di ampio respiro, di interventi che
guardano al futuro, allo “sviluppo” turistico del loro paese,
sviluppo ormai alle porte... Probabilmente quelle persone hanno una
mentalità troppo ristretta...
Anche a parer mio, quei denari (pochi in verità) si sarebbero
potuti impiegare diversamente pur investendoli sempre nell'ambito
dell'incentivazione dell'offerta turistica. Ad esempio, sempre a
mio parere, si sarebbero, potuti impiegare per realizzare alcuni
plastici o comunque delle rappresentazioni tridimensionali (virtuali
o meno) del probabile aspetto del castello di San Michele nelle
diverse epoche. Un importante sussidio per le visite guidate. Un
impiego destinato ad una utilizzo duraturo, un aiuto ad un turismo
non legato alla curiosità del momento. Un utilizzo del denaro
pubblico nella logica di un'offerta turistica “senza tempo”, al
di fuori delle mode e della corsa ai “grandi numeri” di
visitatori che oggi ci sono ma che domani non si sa....
Ma forse con quei soldini si sarebbe anche potuto provvedere
all'installazione nei padiglioni del castello, della piattaforma
multimediale assegnata lo scorso anno dal FAI (concorso “I luoghi
del cuore”), piattaforma studiata per presentare al visitatore le
quattrocentesche opere della “Casa degli affreschi” nell'attesa
che vengano programmati, intrapresi e portati a termine i lavori di
consolidamento e restauro dell'edificio che li ospita rendendolo
agibile al pubblico. Di questa piattaforma non ho più saputo nulla.
Devo però ammettere di essermene completamente disinteressato e
quindi quanto ho scritto lascia il tempo che trova.
Vedi tutte le foto in “Google Foto”
Fino a metà settembre, all'interno del castello di san Michele, si può visitare la mostra “Memorie vissute Val di Sole 1914-1918”. Si tratta di un'esposizione di materiali, documenti, ricostruzioni ed oggetti della vita quotidiana del periodo della grande guerra.
Garda alcune fotografie della mostra in “Google Foto”
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